Con i tappi di plastica la Misericordia acquista quattro carrozzine. E le donna al Quarto Tempo

CAMPI BISENZIO – Quella di fare rete con le altre associazioni del territorio (basti pensare, per esempio, alla significativa collaborazione con il gruppo Unitalsi) è sempre stata una delle prerogative della Misericordia di Campi. Va in questa direzione anche la collaborazione instaurata con l’associazione Quarto tempo, altra realtà importante presente da tempo sul nel nostro […]

CAMPI BISENZIO – Quella di fare rete con le altre associazioni del territorio (basti pensare, per esempio, alla significativa collaborazione con il gruppo Unitalsi) è sempre stata una delle prerogative della Misericordia di Campi. Va in questa direzione anche la collaborazione instaurata con l’associazione Quarto tempo, altra realtà importante presente da tempo sul nel nostro Comune e che ha la propria “casa” presso il circolo Arci Dino Manetti. La Misericordia, infatti, ha avviato da tempo – e sta continuando a farlo tuttora – una campagna di sensibilizzazione grazie alla raccolta dei tappi di plastica, quelli che di solito ognuno di noi getta via insieme alle bottiglie usate. Grazie a questi tappi è stato possibile “acquistare” quattro carrozzine che la Misericordia ha donato proprio all’associazione Quarto Tempo, rappresentata nell’occasione dal vice-presidente Iacopo Fossi. La Misericordia, che invece era rappresentata dal suo Provveditore Cristiano Biancalani e da Franco Cirri, che segue personalmente la raccolta, svolge da tanto tempo questo tipo di raccolta, che negli anni ha permesso all’associazione di acquistare tantissimi ausilii che poi ha messo a disposizione della cittadinanza. E, dopo aver conosciuto Quarto Tempo, ha deciso di investire parte della raccolta per l’acquisto delle quattro carrozzine. Nata nel 2011, infatti, Quarto Tempo è un’associazione sportiva, composta da atleti, tecnici, educatori, dirigenti, specialisti del settore psicologico-educativo e da tutti coloro che vogliono farne parte: “In molti sport esiste un primo e un secondo tempo – si legge sul loro sito Internet – che scandiscono il confronto a livello sportivo tra due squadre; esiste anche un terzo tempo dove il confronto lascia spazio alla condivisione tra coloro che prima erano “avversari”; ecco, abbiamo pensato al “quarto tempo” come rappresentazione di tempo più ampio, che nasce e si nutre nei primi tre e si dilata accompagnando la persona nel proprio percorso di vita quotidiana”. “Lo sport – spiegano – per noi è lo strumento per conoscere sé stessi e gli altri, per prendersi cura del proprio corpo e della propria salute, per giocare e divertirsi, per sentirsi partecipi nell’arricchimento di un progetto comune”. E, in questo progetto, c’è la squadra dei non vedenti e c’è Viola, 10 anni, la quotidianità su una carrozzina ma grande appassionata del gioco del calcio. E l’obiettivo, grazie a queste carrozzine, è proprio quello di far crescere i compagni di squadra di Viola, facendo radicare ancora di più un’associazione che in questi anni ha fatto passi da gigante.