“Con il popolo non ce la fai”: neanche questa volta Giorgio. E in tanti ti ricordano con il sorriso

CALENZANO – Avevo conosciuto Giorgio Corsi, anzi il compagno Giorgio Corsi, al momento di preparare “A Calenzano tra il ricreativo e il culturale. I circoli: ieri, oggi e domani”, libro che racconta appunto la storia di tutti i circoli presenti sul territorio di Calenzano. “Parla con Giorgio, ti racconterà tante cose della Casa del popolo […]

CALENZANO – Avevo conosciuto Giorgio Corsi, anzi il compagno Giorgio Corsi, al momento di preparare “A Calenzano tra il ricreativo e il culturale. I circoli: ieri, oggi e domani”, libro che racconta appunto la storia di tutti i circoli presenti sul territorio di Calenzano. “Parla con Giorgio, ti racconterà tante cose della Casa del popolo di Settimello”, mi era stato detto. E anche se quello è stato l’unico incontro che ho avuto con lui, oltre a confermare il fatto che furono davvero tanti gli aneddoti che mi raccontò seduti a un tavolino del circolo, la notizia della sua morte mi ha davvero colpito. Ricordo che avevamo fissato nel tardo pomeriggio, intorno alle 18, e quando mi vide, mi salutò e, prima ancora che mi potessi sedere, mi disse: “Tu mi garbi, perché io sono per la puntualità e le persone che arrivano all’orario prestabilito le mi garbano”. E da lì, fra una sorsata a un bicchiere di spuma che mi volle offrire e il “frugare” nella memoria, andammo avanti a parlare per quasi un’ora. Facendomi rivivere non solo la storia de “La Vedetta” ma anche quell’atmosfera che, con il passare degli anni, così come in tutti gli altri circoli del territorio, si è inevitabilmente persa.

A dare la notizia della sua scomparsa è stato lo stesso circolo, con un post sulla propria pagina Facebook: “È morto il compagno e volontario Giorgio Corsi. Mancherai a tutti, ma soprattutto al circolo La Vedetta che hai sempre tenuto vivo con il volontariato e con il tuo spirito combattivo. Ci mancheranno i tuoi racconti di vita vissuta, di come era Settimello durante e dopo la guerra e come è cambiato e sta cambiando. Non ti sei mai tirato indietro davanti ai problemi, vivevi il circolo e facevi chiusura insieme alle nuove generazioni che si sono alternate negli anni e a cui hai sempre cercato di trasmettere i valori sociali di sinistra, quelli importanti e li urlavi per farti sentire con il pugno alzato. Ci hai sempre supportato fin da ultimo con il lavoro in pizzeria e nella manutenzione del circolo. Noi ci impegneremo ad andare avanti con la grinta che avevi te. E ti salutiamo come facevi te prima di andare a casa la sera: “Vado a letto ma un dormo…”. Classe 1932, settimellese doc, il suo racconto sulla Casa del popolo partì dalla “saletta”, quella costruita con le pietre del cementificio, dagli operai e dai volontari, che poi furono “pagati” con un fiasco di vino. “Non c’erano mica gli aperitivi allora, si giocava a carte e sui tavoli c’erano delle vaschette con lupini e semi di zucca salati”. Altri tempi.

Così come è settimellese l’ex sindaco di Calenzano, Alessio Biagioli: “Quante volte, quando eravamo più giovani, abbiamo fatto tardi la sera a parlare di Settimello, dei suoi “personaggi” e del gruppo di amici storici di cui lui era rimasto l’ultimo in vita. Non si era mai sposato e con noi stava volentieri proprio perché ci considerava come “figli” suoi. Di lavoro aveva fatto l’idraulico tutta la vita ma era un grande amante della cultura contadina e di tutto quello che riguarda il sociale. Impossibile non ricordare una delle sue frasi “storiche”: “Con il popolo non ce la fai”…”.

E il popolo, come confermano anche alcuni post scritti su Facebook, lo ricorda con affetto. “Che dispiacere, ci mancherai tantissimo, un altro pezzo di storia di Settimello che se ne va. Riposa in pace, tante condoglianze alla famiglia”, scrive Paola. “Ciao Giorgio! Mi volevi un gran bene ed io te ne volevo tanto. Mi mancherà il tuo grande affetto”, aggiunge Vilmo. “Buon viaggio compagno Giorgio, è stato un piacere averti conosciuto… Eri giovane dentro e fuori con la tua forza di memoria e di non rinuncia alla giustizia sociale”, scrive invece Roberto. A volte scontroso, altre un po’ “ombroso” ma da amante della vita contadina, come ha ricordato Biagioli, “una parola per il buon Dio ce l’aveva sempre”. Il funerale di Giorgio Corsi sarà celebrato oggi, lunedì 1 giugno, alle 16 nella chiesa di Settimello.