Confartigianato Toscana: “Prezzi su del 4,8%, bollette e carburanti del 26,9%: necessari interventi immediati”

FIRENZE – I dati del report pubblicato dall’Ufficio Studi di Confartigianato evidenziano come l’inflazione a febbraio sia in accelerazione per il nono mese consecutivo. E il presidente di Confartigianato Imprese Toscana Luca Giusti commenta così: “In Toscana, da rilevazioni effettuate su 9 province, gli aumenti dei prezzi rispetto al mese di febbraio dello scorso anno sono […]

FIRENZE – I dati del report pubblicato dall’Ufficio Studi di Confartigianato evidenziano come l’inflazione a febbraio sia in accelerazione per il nono mese consecutivo. E il presidente di Confartigianato Imprese Toscana Luca Giusti commenta così: “In Toscana, da rilevazioni effettuate su 9 province, gli aumenti dei prezzi rispetto al mese di febbraio dello scorso anno sono stati del 4,8%. Dopo il rallentamento che si è verificato a gennaio a causa dei saldi, sono ripresi gli incrementi ed ora siamo ad un livello che non si registrava da luglio 1991. Sono prevalentemente gli aumenti dei prezzi del gas, dell’energia e dei carburanti a determinare le tensioni inflazionistiche. In Toscana bollette e carburanti sono aumentati del 26,9%, i trasporti del 8,1% e i generi alimentari del 3,1%”.

“La guerra in Ucraina è una tragedia umanitaria – ha aggiunto – che ha aggravato le condizioni di tante imprese impegnate in processi di ristrutturazione dopo la pandemia. Ha amplificato gli effetti della crisi energetica, del caro materie prime e della difficoltà del loro reperimento. Ha fatto aumentare i prezzi dei semilavorati in ferro, ghisa e acciaio, dei materiali per le costruzioni come la ghiaia, la sabbia e l’argilla. Dalla Russia importiamo cereali e fertilizzanti utilizzati dalle aziende dell’agroalimentare. Ci saranno ulteriori aumenti dei prezzi e si allungheranno i tempi di consegna. Importanti settori della nostra economia, quelli a maggiore intensità energetica, come la metallurgia, il vetro, la ceramica, la carta, i trasporti, rischiano il fermo delle attività a causa di costi ormai insostenibili. Gravi difficoltà si rilevano per circa 107.200 aziende toscane del tessile-moda – un settore molto colpito dagli effetti delle sanzioni sui prodotti di lusso varate il 15 marzo – e della meccanica che esportano in Russia e Ucraina. Pesanti effetti anche per circa 119.000 imprese del settore alloggio e ristorazione che si trovano nelle località turistiche toscane abitualmente frequentate dai turisti russi”.

“E’ fondamentale che il Governo intervenga con provvedimenti immediati volti a ridurre l’impatto dei rincari e per le famiglie e le imprese ma serve in tal senso l’impegno di tutti, anche delle parti sociali e delle istituzioni. Bisogna mettere in campo – conclude il presidente di Confartigianato Toscana – contributi ai nuclei familiari in difficoltà economica, accordi per la rateizzazione e la riduzione delle bollette, delle imposte e delle tasse e soprattutto si contrastino e si dica basta alle speculazioni che si stanno verificando in tante filiere”.