Confcommercio e Unilavoro uniti nella protesta: “Oltre che con il virus, dobbiamo combattere anche contro i decreti”

FIRENZE – I ristori che sono quelli che sono, il problema delle tasse e tanto altro ancora. Confcommercio e Unilavoro uniti nella protesta. “Siamo in mezzo ad una lotta per sopravvivere – sostiene Aldo Cursano, presidente Confcommercio Firenze – e pensare che oltre a lottare contro il virus, dobbiamo lottare anche contro i decreti ci […]

FIRENZE – I ristori che sono quelli che sono, il problema delle tasse e tanto altro ancora. Confcommercio e Unilavoro uniti nella protesta.

“Siamo in mezzo ad una lotta per sopravvivere – sostiene Aldo Cursano, presidente Confcommercio Firenze – e pensare che oltre a lottare contro il virus, dobbiamo lottare anche contro i decreti ci complica solo la vita. Al 31 dicembre ci saranno i conti di una città come Firenze che ha lavorato appena quattro mesi su otto e avere i costi di dodici mesi con le entrate di appena quattro vuol dire che tutti chiuderanno i bilanci in profondo rosso; vuol dire che se quest’anno non sarà “congelato” è bene sapere che tutto il sistema contributivo sarà in fallimento. I Ristori non sono nemmeno lontanamente sufficienti per far fronte alla situazione dei bilanci”.

“Il 10% del fatturato del mese di aprile vuol dire che ci si sta prendendo in giro, vuol dire che io perdo 700-800.000 euro di incassi e tu me ne ridai 5-10.000. L’ultimo decreto costa al nostro paese, e in particolar modo al settore della tavola e della ristorazione fuori casa, 4 miliardi e mezzo, – conclude Cursano – e di fronte a questa cifra di minor fatturato del nostro sistema sono stati stanziati 600 milioni di ristori”.

“Noi abbiamo chiesto decisioni chiare e precise che mancavano – gli fa eco Giovandomenico Guadagno, segretario generale Unilavoro Firenze – e ci si dimentica che chi fa azienda deve avere l’opportunità di pianificare; pensiamo solo ai ristoratori, che devono organizzare i rifornimenti o il rientro dei dipendenti dalla cassa integrazione. Intanto, il fatto che il governo abbia preso una decisione non mi pare poco. Sicuramente positivo il fatto che si sia evitato questo apri e chiudi continuo che non avrebbe sortito alcun effetto ma purtroppo è molto negativo il fatto che anche dalle decisioni di questa settimana continuino a mancare dei veri “ristori” perchè quelli che sono stati decisi sono ancora quelli legati al fatturato di aprile e quindi ci sono ancora quelle attività che hanno avuto pochissime possibilità di avere i ristori dai decreti precedenti perchè magari si trattava solamente attività stagionali”.

“Lo shopping del 24? Probabilmente era meglio mantenerlo – conclude Guadagno – ma dobbiamo decidere se fare tutte le azioni possibili per aprire in modo vero quanto prima e non solo ad intermittenza”.