Confcommercio: “Il caffè più caro? Serve più comprensione e meno denunce sensazionalistiche…”

FIRENZE – Non c’è dubbio che quella del prezzo di un caffè più caro dopo la riapertura dei bar, sia stata una questione molto dibattuta in questo inizio di settimana. Questione, sollevata da Codacons, su cui è intervenuto il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni: “I bar che hanno ripreso l’attività, con approccio direi quasi […]

FIRENZE – Non c’è dubbio che quella del prezzo di un caffè più caro dopo la riapertura dei bar, sia stata una questione molto dibattuta in questo inizio di settimana. Questione, sollevata da Codacons, su cui è intervenuto il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni: “I bar che hanno ripreso l’attività, con approccio direi quasi “eroico” e spirito di servizio per la collettività, più che per la ricerca di un business che non c’è ancora e corriamo il rischio non ci sia per chissà quanto tempo, devono tenere aperte le loro attività con costi maggiori di prima e incassi decimati. Per quanto tempo riusciranno ad offrire un servizio straordinario come il loro per un euro o poco più a tazzina? Il prezzo del caffè dal dopoguerra in poi è sempre andato di pari passo, fino a pochi anni fa, con quello, per esempio, dei quotidiani. Che oggi costano 1,60. Forse ci vuole un ripensamento di tutta questa impostazione o il meccanismo rischia di saltare. Ognuno è libero di praticare le politiche dei prezzi che crede, ma io un buon caffè non mi scandalizzo di pagarlo 1,50 € o anche più. E ognuno è libero di scegliere il prodotto in base alla sua qualità, al servizio, alla location, ai propri gusti.  Forse serve più comprensione per le dinamiche aziendali e i loro equilibri, piuttosto che denunce sensazionalistiche…”.