Confcommercio: rieletta Anna Lapini alla guida dell’associazione toscana

CAMPI BISENZIO – L’imprenditrice aretina Anna Lapini è stata rieletta alla guida della Confcommercio Toscana. Resterà in carica come presidente per i prossimi cinque anni. A sancire l’inizio del suo secondo mandato è stata l’assemblea elettiva dell’organizzazione di categoria, che in Toscana conta quasi 50mila associati fra gli imprenditori e i professionisti del settore terziario […]

CAMPI BISENZIO – L’imprenditrice aretina Anna Lapini è stata rieletta alla guida della Confcommercio Toscana. Resterà in carica come presidente per i prossimi cinque anni. A sancire l’inizio del suo secondo mandato è stata l’assemblea elettiva dell’organizzazione di categoria, che in Toscana conta quasi 50mila associati fra gli imprenditori e i professionisti del settore terziario (ovvero commercio, turismo e servizi), un comparto che negli ultimi anni è diventato motore portante dell’economia regionale per numero di occupati e produzione di ricchezza. Anna Lapini, all’anagrafe Anna Maria Nocentini Lapini, sposata con due figli, è titolare di un noto negozio di design e oggettistica per la casa nel centro storico di Arezzo. Insieme a lei sono stati eletti come vicepresidenti regionali Federica Grassini e Aldo Cursano, presidenti rispettivamente delle Confcommercio di Pisa e di Firenze, e Ademaro Cordoni, presidente della Confcommercio di Massa e Lucca, nel ruolo di amministratore.

“Ringrazio i colleghi che mi hanno voluto riconfermare alla guida regionale – dice Anna Lapini, – proseguiremo quanto iniziato per dare voce a quei 50mila imprenditori e professionisti che ogni anno, associandosi, affidano a noi il compito delicato di portare la loro voce nei luoghi che contano, là dove si decidono le regole. Lo dico sempre: una Toscana, e un’Italia, senza terziario, è un paese che rinuncia alla sua spina dorsale. Ma perché questo concetto si traduca in un sostegno tangibile al comparto c’è bisogno di fare di più. Se l’incertezza è la cifra dei nostri tempi, e impone una revisione profonda nel modo di fare impresa, la impone anche nel modo di governare, per cui chiediamo alle amministrazioni locali e regionali in prima istanza, poi a Governo nazionale ed Europa, di ascoltare meglio e di più gli imprenditori, di ragionare e agire con i tempi rapidi che il mercato richiede, magari in anticipo sugli scenari internazionali, altrimenti non sarà possibile recuperare competitività”.