Confesercenti, appello dei pubblici esercizi al ministro Patuanelli: “Una strategia per ripartire”

FIRENZE – Restituire la dignità al settore dei pubblici esercizi, attraverso un piano ben definito che conduca a una riapertura in sicurezza dei locali. Una riapertura anche graduale, purché stabile e in grado di garantire l’effettiva possibilità di lavoro a 300.000 imprese, che negli ultimi 12 mesi hanno registrato circa 38 miliardi di euro di […]

FIRENZE – Restituire la dignità al settore dei pubblici esercizi, attraverso un piano ben definito che conduca a una riapertura in sicurezza dei locali. Una riapertura anche graduale, purché stabile e in grado di garantire l’effettiva possibilità di lavoro a 300.000 imprese, che negli ultimi 12 mesi hanno registrato circa 38 miliardi di euro di perdita di fatturato. È questa la principale richiesta rivolta da Fiepet-Confesercenti al ministro per lo sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nel corso dell’incontro che si è tenuto lunedì 18 gennaio, tra le associazioni di categoria rappresentanti delle imprese e dei sindacati dei lavoratori. “Un incontro – si legge in una nota – fortemente voluto dalla nostra associazione e che ha visto la presenza anche del vice-ministro Alessia Morani“.

“Crediamo che sia fondamentale tutelare e salvaguardare l’aspetto sanitario, rispettando le regole e misure previste, – afferma Franco Brogi, presidente Fiepet Confesercenti Firenze (nella foto) – una scelta per la salute che, però, non è stata sostenuta da una politica di sostegno alle imprese sufficiente. Nonostante gli investimenti già fatti dagli imprenditori del settore siamo disponibili a implementare i protocolli sanitari, coinvolgendo anche il Comitato tecnico scientifico, con l’obiettivo di riprendere l’attività serale di ristorazione nelle regioni gialle e dare la possibilità ai locali di restare aperti almeno fino alle 18 nelle zone arancioni”.

“Nel 2020 il mondo della ristorazione è rimasto chiuso in media 160 giorni, moltissime attività sono vicine a superare il punto di non ritorno. Le nostre imprese necessitano di indennizzi; senza sostegni immediati, e ben più consistenti di quelli ricevuti fino a ora, migliaia di imprese falliranno, – prosegue Brogi – è essenziale rafforzare le misure economiche a sostegno del settore, a cominciare dal decreto ristori Quinques, rivedendo i meccanismi di calcolo dei contributi a fondo perduto su base annua. Non solo. È indispensabile esentare i Pubblici esercizi dal pagamento dell’Imu 2021, prolungare gli ammortizzatori sociali fino al termine del periodo di crisi, intervenire sulle locazioni commerciali, prorogando di altri 4 mesi il credito d’imposta e incentivando i locatori a ridurre i canoni ed estendere a 15 anni il periodo di ammortamento anche dei prestiti fino a 800.000 euro garantiti dal Fondo centrale di garanzia”.

“Chiediamo provvedimenti straordinari per far fronte a un’emergenza straordinaria, che rischia di far scomparire un settore che dà lavoro a 1,2 milioni di persone e rappresenta una componente essenziale del tessuto economico del nostro paese, – conclude il presidente Fiepet Confesercenti Firenze – sono necessarie scelte coerenti nelle riaperture e risposte chiare e immediate. Le nostre imprese non sono interruttori, ma da sempre tengono accesa la luce in tutto il paese: oggi meritano questo rispetto”.

Il ministro Patuanelli si è mostrato disponibile a collaborare e ha ritenuto condivisibili le considerazioni e le richieste fatte dalle associazioni. Il ministro ha inoltre dichiarato di aver già richiesto un tavolo di confronto con il ministro della sanità e con il Comitato tecnico scientifico per discutere sulle modalità di ripartenza del settore intervenendo sui protocolli sanitari, ha condiviso l’ipotesi di un commissario straordinario che gestisca lo stato di crisi del comparto, e ha confermato lo stanziamento di ulteriori ristori perequativi e progressivi, rapportati alle perdite di fatturato dell’intero anno 2020, mentre per l’esercizio 2021 si procederà inizialmente riprendendo le vecchie modalità utilizzate per gli indennizzi a fondo perduto.