Confesercenti: “La chiusura anticipata dei locali mette a rischio migliaia di imprese, già perso un miliardo nell’ultimo mese”

CASMPI BISENZIO – “Il Dpcm firmato nelle ultime ore dal presidente Conte contiene nuove norme restrittive per bar e ristoranti. Si tratta di un ulteriore colpo per un settore estremamente provato dalla crisi economica, dal lockdown e dallo smart working”. Così Giancarlo Banchieri, presidente di Fiepet Confesercenti, commenta la chiusura anticipata delle attività di ristorazione prevista […]

CASMPI BISENZIO – “Il Dpcm firmato nelle ultime ore dal presidente Conte contiene nuove norme restrittive per bar e ristoranti. Si tratta di un ulteriore colpo per un settore estremamente provato dalla crisi economica, dal lockdown e dallo smart working”. Così Giancarlo Banchieri, presidente di Fiepet Confesercenti, commenta la chiusura anticipata delle attività di ristorazione prevista dal Governo.

“Queste chiusure anticipate coinvolgono ben 20mila imprese, migliaia di famiglie che hanno lottato in questi mesi per rimanere a galla e speso tantissimo per il rispetto delle norme imposte dalla necessità di evitare il contagio. Oggi per loro arriva un ulteriore danno: solo l’annuncio e i timori di una nuova stretta su bar, pub, ristoranti, pizzerie e pubblici esercizi in generale – spiega Banchieri – hanno fatto perdere nei giorni scorsi alle nostre imprese il 20% del fatturato, circa un miliardo di euro in un solo mese. Percentuale che nei prossimi 30 giorni, per le attività costrette alla chiusura anticipata, salirà fino a toccare il 40%”.

“Lo ribadiamo – continua il presidente di Fiepet – la tutela della salute dei cittadini viene prima di tutto ma non è possibile penalizzare un settore che chiaramente non può essere la causa dell’impennata dei contagi. È necessario appellarsi alla responsabilità e al senso civico di tutti per arginare il contagio. Chiudere in anticipo e in maniera indiscriminata le attività di ristorazione potrebbe portare infatti più danni che benefici, con imprenditori sempre più in difficoltà e cittadini che lasceranno la sicurezza dei locali per andare in strada, dove sarà minore la possibilità di controllare distanziamento e rispetto delle regole”.