Confesercenti: “Nuovi divieti di somministrazione, serve una proroga dei tavolini fino al 31 dicembre”

FIRENZE – Con le disposizioni dell’ultimo decreto Conte, come noto, si introduce l’obbligo di somministrazione al tavolo di alimenti e bevande dopo le 18. Questa disposizione vale per tantissime attività della città, dell’area Unesco, ma anche dei cinque quartieri. “Ecco perché riteniamo opportuno avanzare all’amministrazione comunale, tramite apposita lettera, una formale richiesta di proroga, almeno […]

FIRENZE – Con le disposizioni dell’ultimo decreto Conte, come noto, si introduce l’obbligo di somministrazione al tavolo di alimenti e bevande dopo le 18. Questa disposizione vale per tantissime attività della città, dell’area Unesco, ma anche dei cinque quartieri. “Ecco perché riteniamo opportuno avanzare all’amministrazione comunale, tramite apposita lettera, una formale richiesta di proroga, almeno fino al prossimo 31 dicembre, delle autorizzazioni tavolini (quasi 1.000) concesse gratuitamente, anche a seguito delle disposizioni del Governo nazionale, nel periodo immediatamente successivo al lockdown di marzo/maggio”: commenta così Santino Cannamela, presidente Confesercenti Città di Firenze. “Si fa anche presente che il cosiddetto “Decreto Agosto” (entrato in vigore solo qualche settimana fa) prevede già questa possibilità, stabilendo una apposita forma di compensazione economica per le amministrazioni comunali disponibili a prorogare gratuitamente il provvedimento. In un momento come quello che stanno attraversando le nostre imprese, si tratterebbe non solo di un importante segnale di attenzione, ma anche di un concreto strumento di sostegno che ha tenuto in piedi, negli ultimi mesi, tante attività (non solo per la cena ed aperitivo, ma anche per colazione/pranzo) e che adesso potrebbe rivelarsi decisivo nell’evitare tante chiusure ed ulteriori processi di riduzione del personale. Non va infine trascurato il ruolo che hanno svolto queste autorizzazioni in funzione anti-Covid, evitando il reiterarsi di pericolosi assembramenti in pubblico: anche questo è un elemento che va valutato con estrema attenzione. Per l’insieme di tali motivi, confidiamo, quanto prima, data anche la scadenza prevista del prossimo 31 ottobre, in una rapida “presa in esame” della nostra proposta da parte di Palazzo Vecchio”, conclude Cannamela.