Confesercenti: “Saldi, partenza a rilento”. Ma anche l’andamento “in stagione” non è stato brillante

FIRENZE – Partenza fiacca per il primo giorno di saldi invernali a Firenze e nei Comuni della Città metropolitana. L’alto numero di contagi (con tutto quanto ne consegue in termini di quarantena e isolamento delle persone) e le condizioni meteo, non particolarmente favorevoli, non hanno certo aiutato le imprese del settore nel primo giorno di […]

FIRENZE – Partenza fiacca per il primo giorno di saldi invernali a Firenze e nei Comuni della Città metropolitana. L’alto numero di contagi (con tutto quanto ne consegue in termini di quarantena e isolamento delle persone) e le condizioni meteo, non particolarmente favorevoli, non hanno certo aiutato le imprese del settore nel primo giorno di vendite promozionali in  Toscana. Anche nell’area Unesco della città pochi avventori e clienti, nelle catene come nei negozi plurimarca: le unica file significative purtroppo si registrano (ancora) in prossimità di farmacie e prelievo tamponi. “Purtroppo ce lo aspettavamo, – commenta il presidente Fismo Confesercenti Firenze Enzo Nigi – la situazione generale del paese è questa e diventa davvero difficile, con questo livello di incertezza e preoccupazione, mettere la testa sullo shopping”.   

“Confidiamo comunque sul fatto che la durata dei saldi sarà complessivamente di 60 giorni, e magari il clima generale del paese potrà, speriamo, in questo lasso di tempo, volgere al meglio. Confidiamo, inoltre, nei prossimi due mesi, di poter intercettare, in qualche modo, la ripresa economica del paese, e soprattutto la voglia di ripartire della nostra clientela: assortimento e qualità del prodotto non mancano, anche perché finora l’andamento delle vendite “in stagione” non è stato particolarmente brillante. Anche  il divieto di vendite promozionali antecedente ai saldi, ripristinato dopo la liberalizzazione dello scorso anno, potrebbe costituire un piccolo, ma ulteriore incentivo  all’andamento delle vendite a partire dai prossimi giorni”, conclude Nigi.