Confesercenti Toscana: “Nel 2020 persi oltre 7 miliardi nei consumi, indispensabile un piano di largo respiro per le imprese”

FIRENZE – “ll primo trimestre 2021 si caratterizzerà, in relazione al prolungamento delle restrizioni, per una spesa per consumi inferiore di 15 miliardi di euro rispetto al primo trimestre del 2020. Un colpo ulteriore a un sistema già profondamente provato: nel 2020 la pandemia ha infatti cancellato 105 miliardi di euro di consumi, una cifra […]

FIRENZE – “ll primo trimestre 2021 si caratterizzerà, in relazione al prolungamento delle restrizioni, per una spesa per consumi inferiore di 15 miliardi di euro rispetto al primo trimestre del 2020. Un colpo ulteriore a un sistema già profondamente provato: nel 2020 la pandemia ha infatti cancellato 105 miliardi di euro di consumi, una cifra che, da sola, ha comportato una riduzione del Pil del 6,1%. A stimarlo è Confesercenti. Relativamente alla Toscana questo significa che, se nel 2020, il calo dei consumi è stimato in circa 7 miliardi di euro, per il primo trimestre 2021 questo significa una ulteriore contrazione stimata in 1,2-1,5 miliardi di euro”. Non le manda certo a dire il presidente di Confesercenti Toscana, Nico Gronchi.

“La caduta dei consumi – aggiunge – è prevalentemente determinata dalle restrizioni e dalla grande prudenza con cui le famiglie stanno affrontando l’emergenza sanitaria, su cui pesa anche l’incertezza generata dal susseguirsi continuo di nuovi provvedimenti. A pagarne lo scotto, soprattutto, le imprese del commercio, del turismo, della ristorazione, dell’artigianato e delle ricettività  che sono state le più colpite dalla recessione pandemica. Senza una loro decisa ripresa, quindi, l’economia del Paese entrerà in una spirale discendente da cui sarà difficile uscire. Nonostante le imprese di tutti questi settori si trovino in una crisi senza precedenti. I prossimi mesi rischiano di vedere aumentare drammaticamente il numero di cessazioni delle attività anche nella nostra regione. E’ incredibile come Il Recovery Plan, che pure si occupa di molte argomenti, non preveda interventi diretti per molti dei settori maggiormente colpiti, ma solo  ricadute positive solo sul medio lungo periodo. Anche perché diventa fondamentale il fattore tempo essendoci un problema urgente di tenuta del sistema imprenditoriale”.

“A questo punto, crediamo indispensabile – ha concluso Gronchi – che la Regione Toscana si attivi, superando l’inerzia governativa, su tre direttive specifiche. Con un piano di sviluppo specifico per commercio, artigianato e servizi da inserire nei progetti del Recovery Fund e nuovi interventi sulle garanzie attraverso i Confidi. Poi con un grande piano di co-finanziamento a fondo perduto di almeno il 50%, sul modello del bando investimenti del 2020, specifico per negozi, alberghi, bar, ristoranti, artigiani, ambulanti e così via dicendo. Ultimo, ma solo in ordine casuale, un intervento con progetti specifici per la rinascita delle Città d’arte della nostra Regione, realtà completamente trasformate dalla mancanza di turismo, sul modello del “Piano per la rinascita delle città” tedesco”.