Consiglio. Sinistra per Calenzano: salute e sicurezza

CALENZANO – Salute e sicurezza sono i temi di una mozione e di un ordine del giorno che Sinistra per Calenzano presenta in consiglio il 30 novembre. Sono anche i temi dibattuti dal gruppo consiliare all’iniziativa dello scorso 19 novembre alla Casa del Popolo di Calenzano. “Durante la fase più acuta della pandemia sembrava che […]

CALENZANO – Salute e sicurezza sono i temi di una mozione e di un ordine del giorno che Sinistra per Calenzano presenta in consiglio il 30 novembre. Sono anche i temi dibattuti dal gruppo consiliare all’iniziativa dello scorso 19 novembre alla Casa del Popolo di Calenzano.

“Durante la fase più acuta della pandemia sembrava che ci fosse unanime consenso a rilanciare la sanità pubblica, soprattutto quella territoriale, dopo il fallimento di modelli come quello lombardo, tutti incentrati sulla privatizzazione di ospedali e servizi. – si legge in una nota di Sinistra per Calenzano – Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede investimenti massicci nella sanità territoriale, con la creazione di una rete di Case della Comunità, luoghi diffusi sul territorio ove incontrare la medicina di base e dove la salute del cittadino e della comunità vengono presa in carico con un sistema integrato multidisciplinare, sanitario e socioassistenziale. Tuttavia, non bastano investimenti in sedi e attrezzature. Per far funzionare le Case di Comunità ci vuole anche il personale per mandarle avanti. E qui arrivano le brutte notizie”. 

Secondo Sinistra per Calenzano “la programmazione del governo prevede un taglio della spesa corrente sanitaria che passa dal 7,3% sul Pil di quest’anno al 6,1% del 2024. Già mancano all’organico del Servizio Sanitario Nazionale 112 mila fra medici ed infermieri. Con una tale riduzione di fondi non sarà possibile attivare le Case della Comunità, anzi si creano le premesse per un’ulteriore nefasta privatizzazione della sanità e per un allungamento delle liste di attesa”.

Con la mozione Sinistra per Calenzano “esprime forte preoccupazione per queste scelte e chiede un cambiamento nelle politiche, adeguando le previsioni di bilancio per affrontare i bisogni crescenti di una popolazione in tendenziale invecchiamento” e “chiede l’attivazione di misure per l’assunzione di personale, per la formazione e per l’incentivazione delle professioni sanitarie al fine di colmare le gravi lacune esistenti e creare le condizioni per il funzionamento delle Case della Comunità, e si chiede alla Regione Toscana di rivedere le politiche dei ticket e di ridurre le liste di attesa che inducono sempre più larghe fasce di popolazione a rivolgersi, soprattutto per diagnostica e specialistica, a strutture private”. La mozione “impegna il sindaco a tenere informato il consiglio sulle azioni messe in atto dall’amministrazione per la piena attivazione anche a Calenzano della Casa della Comunità così come prevista dal PNRR, con il coinvolgimento dei medici di Medicina Generale e dei pediatri di libera scelta, con l’ampliamento dei servizi infermieristici e consultoriali, con l’implementazione della strumentazione diagnostica e specialistica, con l’integrazione fra servizi sanitari e socio assistenziali e con il rilancio delle politiche di prevenzione sul territorio e verso la comunità”.

Preoccupazione viene espressa nell’ordine del giorno “per la recrudescenza dell’incidentalità sul lavoro e perplessità per i contenuto del Decreto Legge 146, che attribuisce all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, oltre al controllo sulla regolarità dei rapporti di lavoro, anche compiti di vigilanza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con rischio di sovrapposizione e duplicazione dei controlli con quelli messi in atto dai competenti servizi di prevenzione territoriale in capo alle Asl. L’ordine del giorno oltre a chiedere che si ristabiliscono distinte competenze fra ispettorato ed Asl, sollecita l’inserimento nella legge di bilancio di adeguati finanziamenti, oltreché per l’incremento del personale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, anche per garantire il rafforzamento degli organici dei Servizi di Prevenzione Collettiva delle Asl, previo controllo da parte del Ministero della Salute dell’effettivo utilizzo di tali fondi a tale scopo da parte delle Regioni e delle Asl”.