Consiglio sulla sfiducia a Biagiotti. Il dibattito (4)

SESTO FIORENTINO – Continua il dibattito sulla sfiducia al sindaco Sara Biagiotti. Claudia Pecchioli (Pd) ha accusato il presidente dell’assemblea di aver firmato la mozione di sfiducia “senza dimettersi dall’incarico” ed ha accusato coloro che hanno chiesto la sfiducia di non aver accettato il dialogo “perché forse non hanno mai voluto averlo” mentre guardavano “solo […]

SESTO FIORENTINO – Continua il dibattito sulla sfiducia al sindaco Sara Biagiotti.
Claudia Pecchioli (Pd) ha accusato il presidente dell’assemblea di aver firmato la mozione di sfiducia “senza dimettersi dall’incarico” ed ha accusato coloro che hanno chiesto la sfiducia di non aver accettato il dialogo “perché forse non hanno mai voluto averlo” mentre guardavano “solo alla ricerca di poltrone”.
Davide Loiero (Forza Italia): “siete fallimentari – ha detto rivolto al Pd – e rischiate di bloccare, dopo un anno di inattività, la vita politica della città”. Loiero ha accusato i “gianassiani” del fallimento “dell’urbanistica e del bilancio che ha registrato 15 milioni di buco”. Il sindaco Sara Biagiotti è venuta a Sesto “non con passione ma per forza, non mi interessa perché, ma ha scontentato tutti, compresi i dipendenti comunali”. “La sfiducia a Biagiotti viene unicamente posta per le beghe all’interno del Pd e l’incapacità di fare politica all’interno di quel partito. Poi non ho capito come abbia potuto diventare presidente dell’Anci: non riesce a coordinare il suo comune come può coordinare i comuni di un’intera regione”. Loiero ha annunciato che il centrodestra si presenterà alternativo all’attuale maggioranza con una coalizione fatta da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord.
Luca Gorrone (Pd): “gli otto consiglieri hanno attaccato in modo indecoroso il loro sindaco – ha detto – da parte mia non ho mai visto alcuna amministrazione vitale come questa che ha riscontrato buoni risultati così positivi in un solo anno”. Nella struttura del programma di Sara Biagiotti “era stata inserita la legalità – ha continuato Gorrone – in modo da recepire le direttive guida che poi sono diventate esempio per altri comuni”. Gorrone ha condannato la mancanza del numero legale il 9 luglio che non ha permesso l’approvazione di alcune norme antimafia e di approvare la rudzione del 2% della tassa sui rifiuti. “Qui si vota nominalmente, domani la responsabilità sarà di chi ha votato la sfiducia. Questa città non meritava quegli 8 consiglieri che se avessero detto le loro intenzioni sin dall’inizio non li avrebbero eletti”.