SESTO FIORENTINO – Non c’è dubbio che le polemiche sul contributo di bonifica arrivato nei giorni scorsi nelle nostre case abbia infiammato e non poco il dibattito politico. Con prese di posizione, da parte dell’opposizione e dei cittadini, anche sui costi di gestione, a cui il Consorzio di Bonifica del Medio Valdarno ha risposto oggi con un comunicato. “Siamo disponibili a illustrare la nostra attività e il nostro bilancio – si legge nel comunicato – in qualunque momento e in qualunque sede istituzionale. La nostra programmazione delle attività è approvata dalla giunta regionale e i nostri bilanci sono visti dal revisore dei conti, nominato dal consiglio regionale e certificati da una società di revisione scelta con gara di evidenza pubblica: non abbiamo niente da nascondere e riteniamo che una lettura serena degli atti testimoni l’efficienza e l’efficacia della nostra azione”. “Quanto ai numeri citati dal consigliere regionale di Forza Italia Marco Stella, al momento ci limitiamo a osservare che si prendono in considerazione solo gli stanziamenti per gli appalti. In realtà, la colonna fondamentale del nostro piano delle attività è il lavoro dei nostri operatori, che abbiamo quantificato in circa 6 milioni di euro. Il Piano delle attività del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno, infatti, prevede lavori finanziati con stanziamenti consortili per circa 17 milioni, tra amministrazione diretta e affidamenti esterni”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale del Pd Paolo Bambagioni: “«Siamo di fronte a una bieca speculazione politica, so bene di rischiare l’impopolarità ma sono convinto che la politica debba parlare il linguaggio della verità e assumersi le sue responsabilità. Che i toscani paghino troppe tasse è una questione vera, ma è un problema generale, che attiene al sistema fiscale nazionale. Il punto, semmai, è che le tasse andrebbero finalizzate e rese trasparenti, cioè fare in modo che il contribuente sappia per che cosa paga. Ed è proprio questo il caso del contributo di bonifica, dove è del tutto evidente che questa imposizione fiscale serve a finanziare lavori utili per la collettività”.
“La domanda da porsi – ha aggiunto Bambagioni – non è se pagare o no, ma se i consorzi sono utili, se rispondo alle funzioni per le quali sono stati creati. La mia esperienza di amministratore locale prima e di consigliere regionale eletto nella Piana, mi dice che i consorzi hanno agito bene, che sono strumenti di intervento e luogo di competenze, che hanno condotto tanti interventi per la messa in sicurezza del territorio e ridotto il rischio idraulico. Per questo credo che sarebbe un errore cancellare questa esperienza, proprio in una regione esposta sensibilmente al rischio idraulico e alluvionale. Mi spiace dover constatare che il collega Marco Stella oggi presenti una mozione per chiedere l’abolizione dei consorzi di bonifica, che furono oggetto di una radicale riforma pochi anni fa, riforma che vide il voto favorevole anche del partito in cui militava l’attuale vice-presidente del consiglio regionale”.