Coronavirus. Dal Wwf appello alla responsabilità per lo smaltimento di mascherine e guanti

FIRENZE – Mascherine e guanti, utili in questa situazione di emergenza sanitaria, se non smaltiti correttamente, possono diventare un nuovo pericolo per l’ambiente. Il Wwf lancia un appello alla responsabilità nello smaltire in modo adeguato questi dispositivi. “Dopo essere stati utilizzati diventano rifiuti, – si legge in una nota di Wwf – devono essere smaltiti […]

FIRENZE – Mascherine e guanti, utili in questa situazione di emergenza sanitaria, se non smaltiti correttamente, possono diventare un nuovo pericolo per l’ambiente. Il Wwf lancia un appello alla responsabilità nello smaltire in modo adeguato questi dispositivi. “Dopo essere stati utilizzati diventano rifiuti, – si legge in una nota di Wwf – devono essere smaltiti correttamente per evitare che invadano le nostre strade, i nostri marciapiede e i nostri parchi. Ma come possono essere smaltiti? Occorre distinguere attentamente il tipo di mascherina che usiamo. Nel caso di quella chirurgica (usata, ci pare, dalla stragrande maggioranza dei cittadini), essa va smaltita unicamente tra i rifiuti indifferenziati, in quanto considerata rifiuto urbano. Le mascherine FFP2 e FFP3, che in realtà dovrebbero essere usate soltanto dal personale medico, se vengono utilizzate in ambito lavorativo, sono da considerare come rifiuto speciale e smaltite dalla ditta che le ha fornite al lavoratore come DPI monouso (salvo non sia previsto come assimilato dal Regolamento comunale e quindi conferito come urbano), se invece vengono usate dai cittadini, allora anch’esse vanno tra i rifiuti indifferenziati. Nel caso di rifiuti speciali, si ricorda che vanno conferiti a ditte specializzate (appositamente autorizzate nella gestione dei rifiuti). Infine, se le mascherine, di qualsiasi tipo, sono state usate da persone affette dal Covid-19, dovranno essere cautelativamente smaltite secondo le modalità previste dal servizio di raccolta pubblico”.

“Per i guanti, invece, si hanno tre tipologie, – spiegano dal Wwf – in lattice (sostanza biodegradabile), nitrile (gomma sintetica molto elastica) ed in vinile (plastica). Nei primi due casi (lattice e nitrile) i guanti vanno smaltiti nell’indifferenziata, nel terzo caso (il vinile) devono essere smaltiti nella plastica. Inoltre quantitativi crescenti di mascherine e di guanti sono stati avvistati in mare dove rischiano di diventare letali per tartarughe e pesci che li scambiano per prede di cui nutrirsi”.

“Una stima del Politecnico di Torino dice che per la Fase 2,- prosegue il delegato regionale Wwf per la Toscana Roberto Marini – in cui verranno progressivamente riavviate attività produttive e sociali, serviranno 1 miliardo di mascherine e mezzo miliardo di guanti al mese. Si tratta di quantitativi molto elevati che impongono un’assunzione di responsabilità da parte di chi utilizzerà questi dispositivi di protezione: bisogna che ognuno di noi faccia uno sforzo per far sì che si proceda con uno smaltimento corretto e con il minor impatto possibile sulla natura. Se anche solo l’1% delle mascherine venisse smaltito non correttamente e magari disperso in natura questo si tradurrebbe in ben 10 milioni di mascherine al mese disperse nell’ambiente. Considerando che il peso di ogni mascherina è di circa 4 grammi questo comporterebbe la dispersione di oltre 40mila chilogrammi di plastica in natura: uno scenario pericoloso che va disinnescato. Se si calcola il solo fabbisogno toscano potrebbero essere necessarie 3 milioni 800 mila mascherine al giorno, se rapportate ai soli residenti. Per tale motivo, al fine di ridurre l’impatto dello smaltimento delle mascherine (sarebbero milioni di pezzi al giorno), si esorta i cittadini a: adottare misure di sterilizzazione per il loro riuso (si rimanda alle istruzioni che sono state date da parte degli organi sanitari), preferire l’acquisto di mascherine monouso di cotone e cellulosa interamente compostabile (non adatte per uso ospedaliero e assistenziale ma per andare in giro e fare la spesa, ecc.). utili per la vita di tutti i giorni dei cittadini, provvedere al corretto smaltimento della mascherina (nonché dei guanti), una volta non più riutilizzabile, non abbandonandola nell’ambiente”.