Coronavirus, interrogazione di Gandola in Consiglio metropolitano

FIRENZE – Il consigliere metropolitano di Forza Italia -Centrodestra per il Cambiamento Paolo Gandola ha presentato un’interrogazione da discutere in Consiglio della Città Metropolitana sul problema del “coronavirus” o “virus cinese”. Il consigliere, ricordando i casi di contagio già avvenuti in queste settimane non solo in Cina, ma anche in altri paesi, ha chiesto quali […]

FIRENZE – Il consigliere metropolitano di Forza Italia -Centrodestra per il Cambiamento Paolo Gandola ha presentato un’interrogazione da discutere in Consiglio della Città Metropolitana sul problema del “coronavirus” o “virus cinese”.

Il consigliere, ricordando i casi di contagio già avvenuti in queste settimane non solo in Cina, ma anche in altri paesi, ha chiesto quali atti formali “abbia assunto Città Metropolitana al fine di richiamare l’attenzione di Regione Toscana e del Governo centrale circa la necessità di intraprendere, con estrema urgenza, azioni miranti a limitare le possibilità di contagio della popolazione residente nell’area metropolitana fiorentina”. Il consigliere chiede anche “se non si ritenga opportuno richiedere celermente azioni di controllo mirato su zone sensibili del nostro territorio quali, ad esempio, l’Aeroporto Vespucci di Firenze, la stazione ferroviaria Santa Maria Novella e i luoghi pubblici in genere”.

“E’ evidente – dichiara Gandola – che sebbene il contagio riguardi più direttamente la Cina, la nostra esposizione con popolazione cinese, soprattutto in ragione degli imminenti festeggiamenti del Capodanno Cinese che richiameranno a Firenze, nell’area metropolitana e a Prato migliaia di cinesi provenienti anche dall’estremo oriente, ci deve condurre a mantenere molto alta la guardia con controlli estesi e, attuando politiche attive che possano ridurre il rischio di possibili contagi”.
In questo senso, “maggiori controlli presso i punti sensibili di accesso alle nostre città quali aeroporto, stazioni, mi sembra quanto di più scontato, ma altresì necessario attuare al fine di garantire la sicurezza sanitaria dei nostri cittadini.
Nessun allarmismo, anzi, bensì politiche di prevenzione che possano abbattere le preoccupazioni legittime dei nostri concittadini e di chi frequenta i nostri territori”.