Coronavirus, Sarti e Fattori: “Piena solidarietà alla comunità cinese”

FIRENZE – “Vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà alla comunità cinese della Toscana, colpita da manifestazioni di intolleranza e pregiudizi causati da paure prive di fondamento scientifico. Purtroppo sul Coronavirus si sta diffondendo anche nella nostra regione un clima di psicosi collettiva che spesso alimenta strumentalizzazioni politiche”. È quanto hanno affermato il consigliere regionale Paolo Sarti, […]

FIRENZE – “Vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà alla comunità cinese della Toscana, colpita da manifestazioni di intolleranza e pregiudizi causati da paure prive di fondamento scientifico. Purtroppo sul Coronavirus si sta diffondendo anche nella nostra regione un clima di psicosi collettiva che spesso alimenta strumentalizzazioni politiche”. È quanto hanno affermato il consigliere regionale Paolo Sarti, vice-presidente della commissione sanità, e il collega Tommaso Fattori, presentando una mozione del gruppo Sì-Toscana a Sinistra che chiede alla giunta di impegnarsi per un’informazione corretta e appropriata. “Questo clima sta producendo anche effetti negativi dal punto di vista economico – hanno aggiunto Sarti e Fattori – le attività della comunità cinese starebbero registrando un significativo calo di utenza, con conseguenti ripercussioni negative sull’intero sistema regionale. Per questo riteniamo necessario avviare un confronto tra la Regione Toscana, le associazioni di categoria, i sindacati e le parti sociali sulle ricadute economiche di questo stato di emergenza internazionale, sia per quanto riguarda i flussi turistici, sia per quanto riguarda l’export”. “Secondo una rilevazione dell’indagine dell’Istituto Demoskopika – si legge nella mozione – nel 2020 l’emergenza Coronavirus potrebbe generare una riduzione del flusso turistico nel nostro paese, con una contrazione della spesa di 4,5 miliardi di euro, pari a circa il 5% per cento del prodotto interno lordo del settore. I rischi maggiori, in questo senso, riguarderebbero in particolare la Toscana e il Veneto. Inoltre, secondo Confindustria Toscana Nord, l’interruzione dei collegamenti aerei con la Cina presenterà effetti negativi sulla produzione, considerando che l’export verso il paese asiatico rappresenta il 2,7% del totale dell’export di Lucca, lo 0,8% di Pistoia e il 2,9% di Prato”.