Coronavirus, traffico a picco negli aeroporti. A Firenze è il “deserto”

FIRENZE – Soltanto due settimane fa, al bancone del bar dell’aeroporto di Firenze, ho preso un caffè prima di partire per l’Albania. In quattordici giorni, poi, sono cambiati gli orizzonti di ognuno di noi, è cambiato il mondo, a una velocità ancora più sorprendente di quanto non fossimo abituati a vedere in precedenza. O, mi […]

FIRENZE – Soltanto due settimane fa, al bancone del bar dell’aeroporto di Firenze, ho preso un caffè prima di partire per l’Albania. In quattordici giorni, poi, sono cambiati gli orizzonti di ognuno di noi, è cambiato il mondo, a una velocità ancora più sorprendente di quanto non fossimo abituati a vedere in precedenza. O, mi sia consentito, a sopportare. Basta osservare la fotografia scattata oggi allo stesso bancone (grazie alla disponibilità del gruppo Facebook “W la nuova pista di Peretola”, che ci ha permesso di usare anche il video), con un bar – oltre che un aeroporto – letteralmente deserto. “E’ il Coronavirus bellezza…” (citando Humphrey Bogart, nel film “L’ultima minaccia”, dove impersona il direttore di un giornale libero, che pronuncia la frase “E’ la stampa bellezza”, al telefono, facendo ascoltare al boss il fragore delle rotative che stanno stampando una inchiesta contro le sue speculazioni). Lungi da noi ironizzare, né tanto meno scherzare su un argomento così delicato. Così come è delicato, però, il momento che stanno vivendo tanti settori lavorativi del nostro paese. Con dati e numeri che fanno paura: in questo caso, il traffico negli aeroporti è andato a picco, i passeggeri a livello nazionale sono scesi del 65%, oltre 22.000 quelli in meno al giorno. Gli aeroporti e i loro dipendenti stanno pagando un prezzo elevatissimo al contagio da Coronavirus. E’ anche per questi motivi che ne parliamo, nella speranza che in futuro, di questo periodo così complicato, non resti solo una desolante fotografia di un bancone del bar di un aeroporto deserto.

Pier Francesco Nesti