Così “La tredicesima nota” mette in scena la vita del giudice Caponnetto

SIGNA – Il laboratorio musicale “La tredicesima nota” si conferma ancora una volta come una delle più belle realtà del nostro territorio. Lo dimostrano gli spettacoli messi in scena fino a oggi ma soprattutto i due inediti che sta proponendo. Uno già da un anno in scena relativo alla vita del giudice Antonino Caponnetto (e […]

SIGNA – Il laboratorio musicale “La tredicesima nota” si conferma ancora una volta come una delle più belle realtà del nostro territorio. Lo dimostrano gli spettacoli messi in scena fino a oggi ma soprattutto i due inediti che sta proponendo. Uno già da un anno in scena relativo alla vita del giudice Antonino Caponnetto (e con diverse repliche “alle spalle”), l’altro sull’importanza della “Vita in musica” con la prima in programma domenica 26 aprile alla Salablu a Signa alle 21.15, il patrocinio del Comune di Signa e la partecipazione di Alessandra Maggio di Radio Rosa, Eva Edili di Rdf 102.7 e, direttamente dall’ultima edizione di “X Factor”, di Ilaria Rastrelli, che è parte integrante del cast di entrambi gli spettacoli. “Lascerò che una nuvola vi accompagni” è lo spettacolo dedicato alla vita del giudice Caponnetto, uno spettacolo musicale arricchito con una serie di coreografie interamente ballate, scritto e diretto da Salvo Punzo e Anna Furno. Tutto nasce per volontà di “nonna Betta”, la moglie del giudice del quale gli autori e un uomo della scorta (anche lui nel cast) sono amici stretti. Ma come parlare della vita di un giudice con canzoni edite di cantautori blasonati? “La risposta – spiega Salvo Punzo – è stata data inventando un romanzo inedito all’interno del quale è stata incastonata la vera vita di Caponnetto, parlandone come giudice e come uomo tramite anche alcuni brani musicali”. In poco più di un’ora e mezzo, quindi, si raccontano dieci anni di storia: dal 1983 (anno della morte di Rocco Chinnici di cui Caponnetto poi prese il posto a Palermo) al 1993 (anno della strage di via dei Georgofili a Firenze). In questo arco di tempo due amiche, una di Palermo e l’altra di Firenze che si sono conosciute sulla spiaggia di Mondello si scrivono una serie di lettere: da Palermo emergono le paure e le angosce di una giovane che però unisce a ciò anche il proprio entusiasmo per la nascita del pool antimafia, per volere proprio di Caponnetto, entusiasmo che poi si tramuta in disperazione in seguito alla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La ragazza di Firenze, invece, vive con una certa superficialità i racconti dell’amica fino alla strage di via dei Georgofili quando tocca con mano la crudeltà della mafia: da qui la decisione di entrambe di impegnarsi in prima persona nella lotta alla mafia. Tutto ciò con un format che rende lo spettacolo particolarmente indicato per giovani e meno giovani. Queste le prossime date in programma: 28 aprile Teatro Dante Campi Bisenzio per le scuole del circondario, 30 aprile Teatro di Bibbiena (la mattina per le scuole, la sera per tutti), 6 giugno Montale.