Così una vecchia scenografia ritrovata può diventare un’opera d’arte

SIGNA – Fra i tanti momenti che hanno caratterizzato la giornata di sabato scorso dedicata al Villaggio Scolastico Artigiano, ci piace mettere in risalto anche quanto fatto dalle associazioni “Dance Connection” e “Shaolin Quan Fa”, che hanno esposto nel corridoio del Villaggio, completandola con altro materiale, una vecchia “scenografia”. A spiegarci meglio di cosa si […]

SIGNA – Fra i tanti momenti che hanno caratterizzato la giornata di sabato scorso dedicata al Villaggio Scolastico Artigiano, ci piace mettere in risalto anche quanto fatto dalle associazioni “Dance Connection” e “Shaolin Quan Fa”, che hanno esposto nel corridoio del Villaggio, completandola con altro materiale, una vecchia “scenografia”. A spiegarci meglio di cosa si tratta è Vito Gentile: “Correva l’anno 2001 quando mi sono imbattuto in un ammasso di materiale conservato malamente sopra il soppalco esistente al primo piano dell’ex Villaggio Scolastico Artigiano. Essendo amante dell’arte e delle cose vecchie ed essendo quel luogo praticamente esposto a eventuali furti, ho avuto l’idea di conservarlo nei locali, più sicuri, della “Dance Connection”. Sopra il soppalco ho preso anche una statua e altro materiale, per me ritenuto importante, avvertendo il Comune di Signa che suddetto materiale era conservato nella sede della nostra associazione”.

“Dopo qualche anno – continua – ho ritrovato quei pezzi di “massonite” e, cercando di metterli insieme, ho provato a capire chi fosse l’autore, perché tutto ciò era stato fatto e in quale occasione. Ebbene, dopo alcune ricerche sono arrivato a questa conclusione: l’autore è Ugo Mori, all’epoca maestro di ceramica e scultura presso il Villaggio; rappresenta la scenografia di un presepe ma è mancante di due pezzi, uno laterale in basso a destra e uno più piccolo centrale, sempre in basso. Purtroppo questi pezzi mancanti, a causa di vari traslochi, non consentono di effettuare un restauro. Se fra qualche ex allievo ci fosse chi avesse una foto di quell’occasione, può fornircela per poter effettuare un restauro”. La data dell’Opera risale al dicembre 1962, a seguito del “Discorso della Luna” pronunciato da Papa Giovanni XXIII – detto anche il Papa Buono – l’11 novembre 1962, lo stesso giorno, 55 anni dopo, in cui è stata commemorata la scomparsa di Leopoldo Fantozzi. Le parole pronunciate dal Papa “hanno influito sull’autore, che ha “riportato” il Pontefice nella scenografia, unitamente ai giovani allievi dell’epoca e a Leopoldo e Stelio Fantozzi. E per ricordare la memoria di Leopoldo Fantozzi, le associazioni “Dance Connection” e “Shaolin Quan Fa” hanno esposto nel corridoio del Villaggio la scenografia, completandola con altro materiale relativa al tema trattato”.