Covid-19, le voci dal Consiglio regionale

FIRENZE – “Grande apprezzamento per la giunta regionale, in questa fase di emergenza, per l’intervento tempestivo e per l’impegno di tutti”, è stato espresso dal presidente della commissione Sanità, Stefano Scaramelli (Italia Viva), che in prima persona ha conosciuto il Covid 19. Secondo il consigliere ha funzionato bene il territorio, caratterizzato dal grande senso di appartenenza […]

FIRENZE – “Grande apprezzamento per la giunta regionale, in questa fase di emergenza, per l’intervento tempestivo e per l’impegno di tutti”, è stato espresso dal presidente della commissione Sanità, Stefano Scaramelli (Italia Viva), che in prima persona ha conosciuto il Covid 19. Secondo il consigliere ha funzionato bene il territorio, caratterizzato dal grande senso di appartenenza di tutti; il sistema sanitario nel suo insieme, come dimostrato dalla capacità di estendere i posti di terapia intensiva; il ‘meccanismo’ tutto della comunità toscana; la sfida della ricerca, insieme allo Spallanzani di Roma, per trovare un farmaco. “Una sfida che porterà il nome della nostra regione”, sempre attenta a dare sostegno a tutti e a non abbandonare nessuno. Scaramelli ha chiuso il proprio intervento ringraziando le forze dell’ opposizione per il grande senso di responsabilità: “La Toscana, unita, è in grado di dare risposte come un grande terra”.

Nella consapevolezza straordinaria del momento, accanto al dolore e alla vicinanza a chi ha perduto i propri cari, ai malati, a tutti coloro che lottano in prima linea, anche la consigliera Monia Monni (Pd) si è unita al grazie alla giunta toscana, partendo dal fondo incentivante per i medici, annunciato dal presidente Enrico Rossi, che sarà oggetto di legge che dovrà essere approvato dall’aula consiliare. La consigliera si è quindi soffermata su alcuni punti: sui test che devono essere pubblici, per stroncare le speculazioni di questi giorni; sulle assunzioni a tempo indeterminato di oltre 2.000 operatori; sui 280 nuovi posti per le cure intensive; sull’attenzione agli anziani e a chi ha figli disabili. “Questo è un tempo che ci segnerà nel profondo – ha concluso – e insieme faremo tutto il possibile per non lasciare indietro nessuno”.

Anche Paolo Sarti (Sì Toscana a sinistra) si è unito al cordoglio e ai ringraziamenti, si è soffermato sulla puntuale fotografia offerta dall’assessore Stefania Saccardi, tra cose fatte e da fare, per affermare che “le carenze vengono da lontano”. Solo alcuni esempi: l’insufficienza strutturale in cui si è trovato il sistema, i tagli alla ricerca e alla formazione universitaria, gli errori nella gestione delle residenze sanitarie, i troppi annunci sui tamponi, le protezioni adeguate non arrivate in tempo. Secondo il consigliere il sistema sanitario deve essere pubblico e uniforme su tutto il territorio. Spero che l’emergenza Coronavirus ci aiuti a correggere gli errori, ha concluso Sarti, per arrivare ad una task force dalla visione globale.

Con una ricostruzione cronologica puntuale, iniziata il 31 dicembre 2019 con l’allarme dalla Cina, il consigliere Jacopo Alberti (Lega) ha inteso dimostrare che la Regione Toscana sull’emergenza è arrivata in ritardo, così come il Governo nazionale. La pandemia non è stata presa sul serio e presto l’Italia è diventata il primo paese a rischio. Si è poi soffermato su alcune criticità: dai ritardi nell’aver predisposto provvedimenti  di quarantena,  a quelli nella distribuzione dei dispositivi di protezione individuale, in primis le mascherine, non solo per il personale sanitario ma anche per la popolazione. Alberti ha concluso che “la Lega c’è e farà la sua parte, come dimostra il documento unitario al quale abbiamo lavorato con il Presidente del Consiglio regionale facendoci carico di omettere tutte le considerazioni che avrebbero potuto determinare divisioni tra di noi”.