Covid, Forza Italia: “Lavoratori dei trasporti esclusi dalla prima fase vaccinale, la Regione intervenga subito”

FIRENZE – “La prima fase di vaccinazione è partita anche in Toscana, ma al momento non è prevista una pianificazione di somministrazione dei vaccini per i lavoratori dei trasporti che, in questi lunghi mesi di crisi sanitaria e di chiusure, hanno continuato e continuano a lavorare, esponendosi al rischio di contagio. Chiediamo quindi, con forza, […]

FIRENZE – “La prima fase di vaccinazione è partita anche in Toscana, ma al momento non è prevista una pianificazione di somministrazione dei vaccini per i lavoratori dei trasporti che, in questi lunghi mesi di crisi sanitaria e di chiusure, hanno continuato e continuano a lavorare, esponendosi al rischio di contagio. Chiediamo quindi, con forza, che il Presidente Giani inserisca queste categorie tra quelle che per prime, dopo gli operatori sanitari e sociosanitari, i pazienti e il personale dei presidi residenziali per anziani, le persone di età avanzata, riceveranno la somministrazione del vaccino”. Lo chiedono l’onorevole Deborah Bergamini (Forza Italia), vice-presidente della Commissione trasporti della Camera, il senatore Massimo Mallegni, membro della Commissione trasporti del Senato, l’onorevole Erica Mazzetti e Marco Stella, capo gruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, che sul tema ha presentato un’interrogazione urgente.

“Si tratta infatti – aggiungono – di lavoratori che garantiscono l’erogazione di una significativa parte dei servizi essenziali per il Paese, in particolare ora che le scuole secondarie hanno riaperto con la didattica in presenza al 50%. Ci meravigliamo che il piano strategico nazionale abbia escluso il settore dei trasporti dalle categorie da inserire tra quelle aventi diritto, in via prioritaria, alla vaccinazione. Esortiamo quindi il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani e l’assessore regionale alla sanità, Simone Bezzini, ad accogliere la nostra richiesta, considerato che bisogna mettere tutti coloro che lavorano in prima linea nelle condizioni di poter svolgere il proprio operato, evitando di contagio e quindi di propagare ad altri il virus”.