Covid, Regioni: “Hanno approvato il decreto senza averci interpellato”. E questa sera nuova conferenza stampa di Conte

CAMPI BISENZIO – Malumori per le modalità con cui si è arrivati a varare il decreto legge della scorsa notte: il documento, infatti, che comprende rigide restrizioni per gli spostamenti sui territori durante le festività, è stato approvato dal Governo senza neppure parlarne con gli enti locali. E’ quanto emergerebbe dalla Conferenza delle Regioni che […]

CAMPI BISENZIO – Malumori per le modalità con cui si è arrivati a varare il decreto legge della scorsa notte: il documento, infatti, che comprende rigide restrizioni per gli spostamenti sui territori durante le festività, è stato approvato dal Governo senza neppure parlarne con gli enti locali. E’ quanto emergerebbe dalla Conferenza delle Regioni che si è riunita oggi. Secondo la quale il decreto è stato approvato “in assenza di un preventivo confronto tra le Regioni: un metodo che contrasta con lo spirito di leale collaborazione, sempre perseguito nel corso dell’emergenza, considerato fra l’altro che la scelta poteva essere anticipata anche nel corso del confronto preventivo svolto solo 48 ore prima”.

“Un mancato confronto che non ha consentito di portare all’individuazione delle soluzioni più idonee per contemperare le misure di contenimento del virus e il contesto di relazioni familiari e sociali tipiche del periodo delle festività natalizie”. Quanto ai ristori, la Conferenza sottolinea infine che né nel decreto legge né nel Dpcm “si fa riferimento alcuno a norme sui ristori economici delle attività che subiscono limitazioni e/o chiusure, più volte richieste dalle regioni e dalle province autonome”. Intanto Palazzo Chigi ha reso noto che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte terrà una conferenza stampa alle 20.15 per illustrare il nuovo Dpcm.

Intanto, venticinque senatori del Pd (sul totale di 35) hanno scritto una lettera al loro capo gruppo Andrea Marcucci per chiedergli di “attivarsi con il Governo affinché lo spostamento tra Comuni nelle giornate del 25 e 26 dicembre e 1 gennaio possa avvenire, “per consentire a persone che vivono in Comuni medio-piccoli di ricongiungersi per poche ore con familiari che abitano in altri Comuni”.