Crossover: “Costretti a chiudere da chi non è disponibile ad alcun compromesso”

SESTO FIORENTINO – Come era prevedibile, la vicenda del Crossover, il bar sestese in questi giorni al centro della cronaca, continua a tenere banco. Dopo le parole dei residenti nell’immobile e il successivo incontro con il sindaco di Sesto, Lorenzo Falchi, a dire la loro sono i proprietari e i dipendenti del locale. “In risposta […]

SESTO FIORENTINO – Come era prevedibile, la vicenda del Crossover, il bar sestese in questi giorni al centro della cronaca, continua a tenere banco. Dopo le parole dei residenti nell’immobile e il successivo incontro con il sindaco di Sesto, Lorenzo Falchi, a dire la loro sono i proprietari e i dipendenti del locale. “In risposta a quanto affermato dai condomini – dicono – va precisato che, come molti sestesi ricordano, la sala da pranzo e la cucina del famigerato Crossover, ricavate, a loro dire, in un “appartamento”, sono sempre state così fin dai lontani tempi  del “Bar Piero”. Inoltre, come chiunque può verificare, la  situazione catastale è  in perfetta regola e corredata da tutte le autorizzazioni di legge”. E ancora: “Per quanto riguarda invece  la messa a norma del locale relativamente ai rumori molesti, ricordiamo che ci siamo già impegnati per ridurli, sia limitando al minimo l’utilizzo della saletta che si trova al piano superiore (quindi più a diretto contatto con gli altri appartamenti), sia posizionando una porta in fondo alle scale, per impedire il più possibile il passaggio del rumore proveniente dalla sala a piano terra. In merito alla terrazza, purtroppo, come è facile intuire, non è possibile l’insonorizzazione in quanto, essendo appunto una terrazza, è aperta. Per quanto concerne il marciapiedi, trattandosi di  suolo pubblico, non crediamo che alcuno possa pretendere che i ristoratori impediscano che la gente si fermi a parlare. Riguardo poi all’incessante schiamazzo che il locale è accusato di provocare, disturbando il sonno dei condomini, ricordiamo che ci sono stati estenuanti controlli da parte delle forze dell’ordine, chiamate in continuazione non solo al rintocco della mezzanotte ma addirittura allo scoccare delle 22-22.30, ovvero in orario più che accettabile; in quelle occasioni, non sono mai state riscontrate irregolarità di alcun genere, né è stata rilevata una confusione eccessiva. Del resto si sta parlando di una pizzeria, costretta a chiudere  per le pretese di chi non è disponibile ad alcun compromesso”.