Curiosità. La targa sul Comune e i due errori del bollettino della Vittoria

SESTO FIORENTINO – Sul Palazzo Comunale di Sesto Fiorentino – curiosamente l’unico della Piana – sono riportate, tra le varie targhe, quella con la dichiarazione di ingresso nella prima guerra mondiale – a firma del Re Vittorio Emanuele, e quella che riporta il bollettino della vittoria nel 1918, firmata dal generale Armando Diaz. Ed è […]

SESTO FIORENTINO – Sul Palazzo Comunale di Sesto Fiorentino – curiosamente l’unico della Piana – sono riportate, tra le varie targhe, quella con la dichiarazione di ingresso nella prima guerra mondiale – a firma del Re Vittorio Emanuele, e quella che riporta il bollettino della vittoria nel 1918, firmata dal generale Armando Diaz. Ed è proprio su questa, che vi invitiamo a guardare, che sono riportati un paio di errori. Non li trovate? In effetti non è semplice, perchè non sono errori di grammatica o di ortografia, né di scrittura di chi ha posto la targa sul comune. Si tratterebbe invece di un errore semantico proprio della scrittura del Bollettino come fu stilato da Diaz, e su cui si dividono da sempre gli studiosi della lingua italiana: è giusto, no è sbagliato, no va bene….

Nell’ultima parte, quella che recita “L’Esercito Austro-Ungarico è annientato […] I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza» starebbe un errore di corrispondenza: se il soggetto sono “i resti”, questi possono risalire le valli, ma ad averle discese era stato l’esercito austro- ungarico nella sua interezza.

L’altra curiosità piuttosto nota sul bollettino di guerra riguarderebbe invece la firma. Sulla targa di Sesto Fiorentino c’è scritto soltanto “Diaz”, ma al momento della diffusione molte versioni del Bollettino di Vittoria, cartacee o riportate su palazzi comunali e monumenti, recitavano “Firmato Diaz”. Senza la scritta Armando. Cosicché molta parte del popolo, credendo che “Firmato”, e non Armando, fosse il nome del generale vittorioso, decise di dare questo nome ai propri figli. Firmato o Firmino, se non Firmina per le bambine, era un nome piuttosto diffuso negli anni’20; forse ne avete conosciuto qualcuno anche voi.

Francesca Gambacciani