FIRENZE – Saranno 81 le gallerie di antica tradizione che quest’anno comporranno la rosa di espositori alla Biennale di Antiquariato a Palazzo Corsini che aprirà le sue porte dal 28 settembre al 6 ottobre, a Firenze. Da Colnaghi, antica galleria fondata nel Settecento, ad Agnews, londinese del 1817, o Enrico Frascione la cui famiglia vanta la partecipazione alla Biennale di Firenze dalla prima edizione nel 1959 – e ancora Botticelli Antichità, inaugurata proprio nel 1959, Bacarelli e Longari, per citarne alcune. La Biennale, che quest’anno raggiunge la 33° edizione, si prepara ad essere la “più importante mostra dell’arte italiana al mondo” come afferma Fabrizio Moretti, segretario generale della manifestazione. La maggior parte delle gallerie presenti, si spiega dall’organizzazione, ha “all’attivo in media dai 30 ai 50 anni di esperienza, come Canesso, Tornabuoni, Lampronti, Piva, Sperone & Westwater e Dickinson, il cui fondatore Simon Dickinson in passato ha scoperto opere di Botticelli, Tiziano e Rubens, tra i molti”.
“Elevati standard” a cui non fanno eccezione “le gallerie di recente fondazione o dirette da giovani galleristi, che porteranno a palazzo Corsini nuove scoperte e rarità. Tornano a Firenze Caretto & Occhinegro e Romano Fine Arts ed entra per la prima volta Flavio Gianassi con sede a Londra, che esporrà tra le varie opere anche quattro bronzetti di Gian Lorenzo Bernini. Prima partecipazione” poi per Lullo Pampoulides (Londra) e Rob Smeets (Ginevra). Tra le opere Botticelli Antichità proporrà una testa del vescovo Andrea de’ Mozzi (1296-1300 ca.), attribuita a un collaboratore di Arnolfo di Cambio, Maurizio Nobile Fine Arts il Ritratto di Filippo e Costanza De Marinis come Amore e Psiche realizzato da Domenico Pellegrini nel 1790 mentre Carlo Orsi una Madonna con il Bambino e Santa Maria Maddalena di Tiziano Vecellio, databile tra il 1555 e il 1560. Colnaghi ha scelto un’opera di Giovanna Garzoni, Natura morta con fiori in un vaso di vetro, 1640-1650 circa.
Da Orsini Arte e Libri una coppia di miniature di Antonio David raffiguranti i ritratti di papa Clemente XII e del nipote cardinale Neri Maria Corsini, ricavate su un grande foglio di pergamena finemente e fittamente intagliato. Alessandra di Castro propone un raro set di otto candelieri di bronzo dorato del ‘700 dal disegno e dalle forme geniali e una tela di Volterrano. Da Società di Belle Arti in evidenza un’opera di Vittorio Corcos del 1900, ritratto di Anna Belimbau. Datato 1900 anche il busto in cera e gesso Antioco di Medardo Rosso esposto da Gomiero. Lo stand di Richard Saltoun gallery, al suo debutto alla Biaf, è dedicato a Bice Lazzari (1900-1981), Franca Maranò (1920-2015) e Antonietta Raphaël (1895-1975). Per il Novecento annunciate opere di Le Corbusier da Tornabuoni Arte, Alberto Savinio da Sperone Westwater con un Notturno del 1950, un De Chirico del 1933 da Farsetti intitolato Le figlie di Minosse.
Sara Coseglia