Da Campi Bisenzio a Montemurlo si alza forte la voce dei comitati degli alluvionati: “Ci ascoltino di più, qui serve un cambio di passo”

CAMPI BISENZIO – Da Campi Bisenzio a Montemurlo si alza forte la voce dei comitati che riuniscono i cittadini rimasti vittime dell’alluvione del 2023. Stanchi di “promesse mai mantenute” e di “soldi che non arrivano a fronte di tante parole”. Ma soprattutto “dopo tante spese sostenute per rimettere a posto case e garage”. Partiamo da […]

CAMPI BISENZIO – Da Campi Bisenzio a Montemurlo si alza forte la voce dei comitati che riuniscono i cittadini rimasti vittime dell’alluvione del 2023. Stanchi di “promesse mai mantenute” e di “soldi che non arrivano a fronte di tante parole”. Ma soprattutto “dopo tante spese sostenute per rimettere a posto case e garage”. Partiamo da Montemurlo dove, spiegano, “dobbiamo evidenziare che per quanto riguarda i lavori per la messa in sicurezza del Bagnolo e di tutto il reticolo minore a oggi è stato fatto ben poco”. Evidenziando al tempo stesso il fatto che forse “bisognerebbe dare più ascolto, consentendo una partecipazione maggiore, ai comitati e, di conseguenza, ai cittadini per quanto concerne le scelte, i programmi, i lavori e tutto ciò che riguarda la sicurezza idrogeologica del territorio”. 

Per poi aggiungere: “Il consiglio comunale ha bocciato la richiesta dell’istituzione di una Commissione speciale temporanea ad hoc per l’alluvione, come invece è stato fatto a Campi Bisenzio”. A Campi Bisenzio, invece, le preoccupazioni sono quelle di sempre, accentuate, negli ultimi giorni, dal cedimento della sponda destra del torrente Marina: una scoperta fatta quasi per caso da alcune persone che lavorano nella zona, un episodio su cui Comune di Campi Bisenzio e Consorzio di bonifica Medio Valdarno hanno tuttavia garantito interventi in tempi rapidi. Insieme a tutto ciò “dobbiamo sottolineare, ancora una volta, l’importanza dei piani di Protezione civile, che devono essere sempre aggiornati, e soprattutto delle esercitazioni a cui dovrebbero partecipare i cittadini che, in caso di allerta meteo, spesso non non sanno neanche come muoversi”.

Capitolo ristori: “Siamo di fronte a una situazione deficitaria provocata dalle lungaggini burocratiche e dai rimpalli fra le varie istituzioni ed enti preposti. Ma chi ci rimette siamo sempre noi cittadini, stanchi di questa situazione, ma non rassegnati. Non a caso stiamo ancora aspettando che vengano elargiti i 5.000 euro a tutti coloro che ne hanno diritto e ci stiamo dando da fare per modificare data di la scadenza, ormai passata, per le ristrutturazioni”. Non solo: “Basta tirare in ballo il cambiamento climatico, argomento del quale se ne parla da 30 anni. Ormai è conclamato che il cambiamento climatico c’è, pertanto dobbiamo adattarci e fare tutto il necessario, soprattutto chi è preposto a farlo, per mitigare il rischio idrogeologico e fare sentire i cittadini più sicuri”. Da qui la volontà, da parte del coordinamento dei comitati, di elaborare una Carta dei diritti degli alluvionati dopo la presentazione del Manifesto. Per concludere con una battuta: “Visto che con la nuova giunta regionale è stato istituito anche un assessorato per il diritto alla felicità, anche noi vorremmo essere… meno infelici, magari proprio con i soldi che ci spettano”.