Da oggi nei giardini di via dei Mille “brilla” una Stella, per non scordare mai, perché a nessuno capiti in futuro quello che è successo a lei”

CAMPI BISENZIO – Il destino (anche se niente succede a caso nella vita) ha voluto, anche a causa dell’assurdo periodo che stiamo vivendo, che fosse un girotondo. Un girotondo di persone che questa mattina alle 11 “si sono date appuntamento” per mantenere viva la memoria e fare in modo che tragedie simili non si ripetano […]

CAMPI BISENZIO – Il destino (anche se niente succede a caso nella vita) ha voluto, anche a causa dell’assurdo periodo che stiamo vivendo, che fosse un girotondo. Un girotondo di persone che questa mattina alle 11 “si sono date appuntamento” per mantenere viva la memoria e fare in modo che tragedie simili non si ripetano più. Un’utopia? Un desiderio irrealizzabile? Non lo sappiamo e non possiamo saperlo. Certo è che, da stamani, a Campi la presenza di una Stella che brilla più delle altre è stata “certificata” nel modo migliore. Il girotondo, infatti, è una delle cose che piacciono di più ai bambini. Da sempre. E tutti coloro che questa mattina erano presenti in via dei Mille al Gorinello, hanno formato un girotondo spontaneo. Quasi senza accorgersene. Lo hanno formato in quei giardini da poco rimessi a nuovo dall’amministrazione comunale e da oggi intitolati a Stella, la neonata trovata morta all’interno di una borsa, più o meno un anno fa, all’esterno della farmacia comunale dell’Indicatore. E se Ligabue cantava di una “Piccola stella senza cielo”, la stele collocata nel giardino che ricorda, che vuole ricordare quella tremenda mattina, “è accompagnata” da alcuni versi de “La canzone di Marinella di Fabrizio De André, “E come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno, come le rose… E come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno, come le rose”, proprio a sottolineare che Stella (questo il nome scelto prima della sua sepoltura, lo scorso giugno) un cielo ce l’ha. E ha anche tante persone che la ricordano, con emozione e commozione, proprio come è successo stamani.

Giardini dove ci sono dei giochi e un albero di Natale, entrambi fondamentali nella crescita di un bambino. Giardini dove si immaginano bambini rincorrersi fra di loro prima di salire sull’altalena. Giardini, come ribadito da chi è intervenuto, che rappresentano comunque un segnale di speranza per il futuro. Anche se tutto parte da “un evento – ha detto il sindaco Emiliano Fossi – che ha sconvolto la nostra comunità. Ma per noi era importante mantenere viva la memoria di questa bambina uscendo da una dinamica colpevolistica. Perché la responsabilità di quello che è successo, è di una società intera. Ecco perché siamo qui oggi, per non scordare mai, perché a nessuno capiti in futuro quello che è successo a lei”. Parole ribadite dall’assessore regionale Monia Monni, presente stamani insieme a gran parte della giunta campigiana, che ha aggiunto: “La sensazione immediata, quel giorno, è stata che tutti fossimo sconfitti da un evento così drammatico. Quello di oggi, invece, è un gesto di grande umanità e che chiede più risposte per il nostro futuro, per il futuro delle donne: ricordo e impegno, perché davvero tragedie del genere non si ripetano più”. L’intervento conclusivo è stato invece quello di Antonella Greco, direttrice della farmacia dell’Indicatore, colei che quella mattina trovò la borsa insieme alle proprie colleghe: “Da quel giorno sono profondamente cambiata e ancora oggi sono emozionata nel ricordare quella mattina. Ma dentro di me ho anche gioia, quella gioia dettata dal fatto che Stella sia diventata un messaggio di speranza”. In questi dodici mesi, per un motivo o un altro, ognuno di noi è profondamente cambiato. La speranza è che quella… speranza che ha fatto da fil rouge alla mattinata odierna, si trasformi in qualcosa di concreto nell’anno che sta per iniziare. Ne abbiamo tutti bisogno..