“Dai licenziamenti per e-mail a quelli con un comunicato stampa, non si può negare il diritto di sciopero”: la protesta dei Si Cobas

CAMPI BISENZIO – “I lavoratori in sciopero alla Mondo Convenienza hanno appreso dalla stampa di essere stati licenziati. Dai licenziamenti via e-mail, quindi, siamo passati a quelli via comunicato stampa. Un metodo vergognoso quanto le motivazioni addotte. Ma svela il vero obiettivo di questa mossa”: non le mandano certo a dire dietro i Si Cobas […]

CAMPI BISENZIO – “I lavoratori in sciopero alla Mondo Convenienza hanno appreso dalla stampa di essere stati licenziati. Dai licenziamenti via e-mail, quindi, siamo passati a quelli via comunicato stampa. Un metodo vergognoso quanto le motivazioni addotte. Ma svela il vero obiettivo di questa mossa”: non le mandano certo a dire dietro i Si Cobas Firenze e Prato in merito alla decisione di licenziare “i dipendenti responsabili del “blocco” ai cancelli dell’azienda”, che poi aggiungono: “Mentre l’azienda non si è preoccupata ancora di comunicare i licenziamenti ai lavoratori interessati, si affretta ad annunciarlo alla stampa. È chiaro il perché: è più che altro interessata a provare a spaventare i più di cento lavoratori che da ieri sono entrati in sciopero a Torino e fermare un processo che sta vedendo centinaia di lavoratori in tutti la filiera Mondo Convenienza raccogliere il messaggio di speranza partito da Campi Bisenzio. I licenziamenti arrivano dopo una pioggia di contestazioni disciplinare contro chi sta esercitando il sacrosanto diritto di sciopero”.

“Le “condotte”, come abbiamo già spiegato, – continuano – vengono contestate come addebiti disciplinari in base al “Regolamento aziendale” dell’azienda stessa. I lavoratori sono accusati di “non avere collaborato al mantenimento degli appalti e delle commesse”. Lo denunciamo da settimane: tramite questo “Regolamento aziendale” l’azienda si è scritta da sola le regole del gioco, da tutti i punti di vista. E la società si è chiamata fuori dai contratti collettivi nazionali e dalle leggi, su retribuzioni, ferie, malattia, trasferta e così via dicendo, e oggi usa lo stesso regolamento per andare contro il diritto di sciopero garantito dalla Costituzione. Siamo di fronte all’illegalità e ostentata e alla condotta antisindacale eretta a filosofia aziendale. I licenziamenti non saranno il punto fine di questa lotta. Sono un motivo in più per portarla avanti. Il presidio in via Gattinella continua, invitiamo il territorio, le istituzioni e la società civile a stringersi più di prima ai lavoratori in sciopero. La loro vittoria sarebbe una vittoria dei diritti e della dignità del lavoro per tutti”.