Dai velieri agli oggetti per la casa: l’arte è in legno, l’artista è Antonio Ierardi

LASTRA A SIGNA – Il primo “amore” sono stati i velieri, 75 quelli realizzati in 30 anni di lavoro. Anche se tutto ha avuto origine dalla casa di Barbie per la figlia, Francesca, quando era bambina. Ma quella di Antonio Ierardi per il legno, che è stato anche messo comunale a Lastra a Signa per […]

LASTRA A SIGNA – Il primo “amore” sono stati i velieri, 75 quelli realizzati in 30 anni di lavoro. Anche se tutto ha avuto origine dalla casa di Barbie per la figlia, Francesca, quando era bambina. Ma quella di Antonio Ierardi per il legno, che è stato anche messo comunale a Lastra a Signa per 13 anni, prima rappresentante per la Vidal, poi una videoteca a Signa, una delle più fornite e meglio attrezzate su tutto il territorio, è sempre stata una grande passione. Abbinata ovviamente a una manualità di ottimo livello, indispensabile per ottenere certi risultati. E oggi che è in pensione, all’incirca da una decina di anni, ha dato vita a quella che, basta cercare su Facebook, è una vera e propria “Arte in legno”.

La sua “bottega” è a Lastra a Signa, in quello che era il garage che un tempo ospitava un’altra delle sue grandi passioni, quella per le auto, e che adesso è stato riadattato per dare vita a una miriade di oggetti per la casa (dai punti luce ai portachiavi solo per fare due esempi) che dal legno sembrano prendere vita. Betulla, acquistata in una falegnameria di Comeana, e compensato, e il gioco è fatto. Almeno per lui: “Con il legno si può fare tutto”, racconta. E il racconto si snoda dai tanti velieri montati minuziosamente pezzo dopo pezzo, quelli che per intendersi hanno solcato i mari fra il 1400 e il 1700, alle prime spille fermacapelli in legno, tanto di moda negli anni Ottanta, realizzate prima per un negozio di Firenze e poi per la vendita a più clienti.

Una passione, insomma, che si è trasformata in qualcosa in più. E anche se attualmente è solo un modo per passare il tempo, in passato, prima di questa emergenza sanitaria, è stata apprezzata in alcune mostre (a Palazzo Corsini a Firenze e nella ex caserma dei Carabinieri a Signa) e in tanti mercatini. Un’arte, è inutile girarci intorno, che prende ispirazione da personaggi che in questi anni hanno fatto breccia nella fantasia di grandi e piccoli – uno su tutti Harry Potter – ma che sfocia anche in paesaggi natalizi e del mondo della natura. Tanti gli oggetti realizzati su commissione, a ulteriore dimostrazione del fatto che spesso “ci grattiamo la testa” per trovare qualcuno che possa risolvere i nostri problemi quotidiani quando magari ce l’abbiamo nella casa accanto o a pochi chilometri di distanza.

Che con il legno si può fare tutto, lo ripete più di una volta. Poi, naturalmente, bisogna anche saperlo lavorare: “Servono inventiva e passione, – dice – certamente bisogna anche applicarsi”. Anche se chi scrive resta dell’idea che determinate doti o ce l’hai o non ce l’hai. E anche in questo caso è inutile girarci intorno. Un po’ come in tutti i lavori: non ci si inventa artigiani, non ci si inventa giornalisti, ma questa è un’altra storia. L’importante è “divertirsi” e anche questo è un concetto che Antonio ripete e lo mette a sigillo della nostra chiacchierata. Una chiacchierata circondati dall’odore del legno, da tanti attrezzi che sembrava quasi chiedessero di essere usati e da tanti oggetti che farebbero tornare bambini ognuno di noi. Se poi non vi “fidate” di quello che ho scritto, cercate “Arte in legno” su Facebook e non resterete delusi.