CALENZANO – “Increduli, siamo increduli”: non trovano altri aggettivi i componenti del Comitato per la tutela dell’area urbana di via Pertini, via Faggi e zone limitrofe “per descrivere – spiegano – il nostro stato d’animo dopo avere letto le recenti, e surreali, dichiarazioni da parte dell’amministrazione comunale di Calenzano quando ha parlato del “Progetto Pinqua”. Soprattutto ci ha colpito il passaggio in cui, con un italiano un po’ forzato probabilmente a causa delle successive aggiunte, si cita un non ben precisato “confronto con i cittadini”. Ci piacerebbe scoprire chi sono queste fortunate persone di Calenzano che hanno beneficiato di questa opportunità. Opportunità di confronto che, a nostre spese, abbiamo capito essere merce molto rara. Per quanto riguarda noi e il nostro dialogo con il sindaco e gli organi di guida del Comune, questo è sempre stato unidirezionale, senza che nessuna delle nostre proposte, a noi costate tempo, impegno e soldi, siano state minimamente prese in considerazione. Detto questo e scendendo nel merito, per quanto ci riguarda, la valutazione dell’atteggiamento del Comune non può che essere totalmente negativa”.
E aggiungono: “Così come negativa è la valutazione di quel “fritto misto” che l’amministrazione comunale, a nostro avviso in modo un po’ avventato, chiama “Rimodulazione”. A noi il nuovo approccio sembra una serie di compromessi progettuali, tecnici e di pianificazione utili solo a non far perdere il finanziamento al Comune. Per carità, sicuramente una iniziativa importante, ma non troviamo nessuno sforzo volto a migliorare o mitigare qualsiasi impatto per le aree verdi che il nostro Comitato intende proteggere; infatti, anche in questa variante, queste sono destinate a cementificazione certa. In buona sostanza osserviamo ancora una volta una decisione del Comune presa senza il minimo confronto. Se proviamo a immedesimarci nei fantomatici cittadini coinvolti dal Comune in un confronto sul tema, non possiamo che sentirci beffati. Riteniamo infatti che sarebbe quantomeno corretto non citare la popolazione come parte in causa, dal momento che chiunque sia stato coinvolto nel confronto sul progetto, questa di sicuro non è la cittadinanza di Calenzano”.