Dal Consiglio regionale: Rsa, garantire la continuità del servizio con l’avanzo delle quote sanitarie non spese

FIRENZE – Garantire la continuità del servizio Rsa impegnando le quote sanitarie (in totale 206 milioni l’anno), erogate dalla Regione, che risulteranno non spese al 31 dicembre prossimo. È quanto chiede la proposta di risoluzione di iniziativa della commissione Sanità, guidata da Enrico Sostegni (Pd), approvata dal Consiglio regionale con voto unanime. Nell’atto d’indirizzo si impegna la giunta a […]

FIRENZE – Garantire la continuità del servizio Rsa impegnando le quote sanitarie (in totale 206 milioni l’anno), erogate dalla Regione, che risulteranno non spese al 31 dicembre prossimo. È quanto chiede la proposta di risoluzione di iniziativa della commissione Sanità, guidata da Enrico Sostegni (Pd), approvata dal Consiglio regionale con voto unanime. Nell’atto d’indirizzo si impegna la giunta a ripensare il modello organizzativo delle Rsa, anche all’interno di un contesto più generale di residenzialità assistita con formule moderne di vita in comunità (cohousing). Si richiamano impegni alla siunta per favorire la costituzione, tra le Rsa, delle comunità energetiche rinnovabili (CER) intese come strumenti significativi per favorire la transizione ecologica, per la creazione di nuovi modelli di economia sostenibile e per favorire risparmi.

Si chiede inoltre di “portare avanti la riorganizzazione e il potenziamento dei percorsi formativi finalizzati all’acquisizione della qualifica di Operatore socio sanitario (OSS), valutando la possibilità di integrare l’attuale sistema formativo, fermo restando la centralità delle Aziende sanitarie, dei propri centri di formazione e della programmazione regionale sul numero degli OSS da formare”. Si dovrà anche dare seguito a quanto poi scaturito dagli Stati generali della Salute lo scorso giugno in particolare: “definire un rafforzamento della programmazione e della governance pubblica delle Rsa a partire dall’elaborazione di un’analisi dei bisogni di salute della popolazione anziana, dell’offerta assistenziale esistente e del fabbisogno dei posti letto; “elaborare criteri predefiniti e omogenei per quanto attiene il procedimento valutativo e autorizzativo da seguire per la realizzazione di nuove Rsa o per ampliamento di strutture già esistenti, in un’ottica di sostenibilità complessiva del sistema regionale delle Rsa; “rafforzare il livello di assistenza sanitaria anche mediante un nuovo rapporto con la sanità territoriale prevista dal Pnrr”; “prevedere una più forte differenziazione delle strutture sulla base della gravità delle condizioni sanitarie degli ospiti”; “a revisionare il dato di partecipazione economica alle strutture Rsa, oggi individuato in euro 53.50, oltre che per le motivazioni richiamate in premessa, anche in relazione mutate esigenze di intensità assistenziale e di cura e tenendo dell’indici di rivalutazione Istat”.

L’Esecutivo toscano è infine chiamato ad attivarsi presso il Governo nazionale per il sostegno al sistema delle Rsa, analogamente a quanto fatto per le imprese energivore, anche per garantire il proseguimento delle attività svolte e tenendo conto del ruolo fondamentale di tali Residenze all’interno del sistema socio-sanitario nazionale e regionale”.