Dal Pl1-Pl13 all’Oasi Wwf: a passeggio nella Piana “questa sconosciuta” (2)

SESTO FIORENTINO – Questa volta la voglia di avventurarci in spazi verdi senza la fatica di fare la salita di Monte Morello ci ha portato dal lato del Polo Scientifico. Nonostante si susseguano edifici parcheggi e strutture futuristiche, il consiglio è di venire da queste parti muniti comunque di scarponcini da trekking; la mota, soprattutto […]

SESTO FIORENTINO – Questa volta la voglia di avventurarci in spazi verdi senza la fatica di fare la salita di Monte Morello ci ha portato dal lato del Polo Scientifico. Nonostante si susseguano edifici parcheggi e strutture futuristiche, il consiglio è di venire da queste parti muniti comunque di scarponcini da trekking; la mota, soprattutto in questa stagione, è tanta. Innanzitutto a questa zona si può arrivare da due parti: o direttamente da via Pasolini, e poi scendere verso i “famigerati” quartieri PL1-PL13 (le palazzine nuove “di sotto” alla strada, per intendersi) oppure raggiungere il Polo scientifico dall’ingresso principale, passando da via dell’Osmannoro. Se decidete di passare da via Pasolini, tramite i vari passaggi di via Lazzerini o di via dei Giunchi, sotto via Neruda, nei quartieri Pl1-Pl13 insomma, sicuramente scoprirete un mondo nuovo. Qui tutto è in divenire: di case, ce ne sono sempre di nuove, e proprio lo scorso 16 gennaio sono andate all’asta le palazzine più vicine all’Ipercoop. Anche quelle vecchie, i casolari e i ruderi, sono stati quasi tutti ben rimessi- e forse l’effetto vicino ai cipressi è migliore dei rossi quartieri nuovi, ma non è compito nostro giudicare. Anche di vie ce ne sono sempre di nuove, ed è un bene perchè fin’ora quasi tutte erano a fondo cieco, con i cantieri ad impedire l’accesso. Ora invece si passa, a piedi e in macchina e soprattutto in bicicletta: una particolare attenzione è stata messa in questi quartieri nel fare le piste ciclabili, con tanto di ponticini, giochini per i bimbi e lampioni. Va detto che è vero, ancora ci sono macchioni incolti e nel quartiere regna un po’ un senso di abbandono. Ma se volete fare una bella passeggiata col sole, magari con il cane, tra il complesso rosso di largo Capitini e lungo tutto il canale fino a via dei Giunchi c’è una bel percorso e quasi sempre potrete ammirare germani e papere varie che nuotano tranquille. I percorsi continuano giù tra i vari palazzi universitari e – menzione d’onore – la bellissima cappella della Madonna del Piano. Non ce ne vogliano gli scienziati, ma quel piccolo gioiello accanto al palazzo del CNR sicuramente pone degli interrogativi su cosa sia veramente il progresso umano. Se andando a valle non volete curiosare tra dipartimenti, laboratori e gruppi studenteschi, ma vi sentite naturalisti potrete avviarvi direttamente al limite più basso, in via Funaioli: appena sotto gli ultimi edifici, all’incrocio tra via Bruno Rossi, c’è il cancello dell’Oasi del WWF. Quasi sempre chiuso, perchè rispetta orari di apertura particolari. Se proprio ci tenete a vedere lo stagno e non avete paura a affondare nel fango basta seguire a piedi il terrapieno che costeggia il Torrente Zambra e via dell’Osmannoro; da lì ci potete dare uno sguardo da lontano, perchè poi è tutto recintato.
Se invece ci tenete a vedere un altro specchio d’acqua, che è il più grande di tutta la zona, sappiate che è denominato addirittura Lago ed è ad uno sputo dall’aeroporto; il Lago di Peretola appunto, in fondo a via Funaioli, margine occidentale del Polo Scientifico prima di arrivare all’incubatore e campo Rom. Detto “il lago dei cacciatori”, presenta piante palustri davvero particolari ed è qui che sono stati avvistati i famosi aironi rosa in gran quantità. Per andarci dovete lasciare l’auto, o comunque la strada asfaltata, all’incrocio tra via Funaioli e via Patrone, sotto la costruzione abbandonata della polveriera; qui, avventurarvi per sentierini melmosi oltre quella specie di boschetto che si vede facendo la curva. Da lì si accede al Lago (e al terreno comprensorio dell’aeroporto). Un altro percorso da fare, sempre da via Funaioli, è arrivare a via dei Giunchi per incontrare – accanto a un maneggio – una pittoresca pista ciclabile. Sterrata ma fattibile in ogni stagione, se la percorrete tutta fino in fondo vi ritroverete a costeggiare il recinto dell’aeroporto con la torre di controllo a vista e, passato un ponticino sull’autostrada, direttamente al parcheggio dell’Ikea. Provare per credere; è tutto più vicino di quel che sembra.

Francesca Gambacciani

Ps: per la cronaca, anche questa visita nella Piana ci ha portato incontro aironi, germani e altri bellissimi volatili. Che con la lentezza del reporter e la fotocamera scadente non siamo riusciti a fotografare. Siamo riusciti a immortalare i cavalli del maneggio, quelli piu tranquilli; fateveli bastare.