Dal “Sesto Cajo Baccelli” all’agenda dettata dal Covid: ecco cosa cambia nel 2022

PIANA FIORENTINA – In passato, quando sicuramente c’erano meno opportunità rispetto all’”oggi” ma probabilmente c’era una società più concreta e meno aleatoria, più solida e meno liquida, era la cultura popolare a farla “da padrona”. Per carità, nessun auspicio di tornare ai “tempi del barroccio”. Ma è stato proprio dalla cultura popolare, dalla cultura contadina […]

PIANA FIORENTINA – In passato, quando sicuramente c’erano meno opportunità rispetto all'”oggi” ma probabilmente c’era una società più concreta e meno aleatoria, più solida e meno liquida, era la cultura popolare a farla “da padrona”. Per carità, nessun auspicio di tornare ai “tempi del barroccio”. Ma è stato proprio dalla cultura popolare, dalla cultura contadina che abbiamo imparato tanto e che altrettanto dovremmo imparare ancora. E visto che siamo all’inizio del nuovo anno, un tuffo nella tradizione può essere anche consentito. Magari sfogliando quel volumetto dall’inconfondibile colore “celestino” della copertina che può svelare tanti piccoli segreti.

Giò, perché per un contadino toscano, ma più in generale per ognuno di noi, avere in casa l’almanacco del Sesto Cajo Baccelli, soprattutto all’inizio dell’anno nuovo, era ed è una tradizione, in alcuni casi consolidata, quasi un rito obbligatorio, proprio per iniziare con un buon auspicio i mesi che ci attendono. L’almanacco, infatti, non è altro che un calendario, spesso a forma di libretto che, oltre alle date, ai giorni, alle festività che si ritrovano in tutti i calendari annuali, è arricchito con tante informazioni aggiuntive. Informazioni che possono essere di varia natura e trattare diversi argomenti, come per esempio gli orari di alba e tramonto di tutto l’anno oppure le date di inizio dei segni zodiacali come anche le fasi lunari. Possono essere quindi riguardanti l’astronomia, la geografia, la statistica oppure eventi storici e curiosità di vario genere. I primi almanacchi risalgono al periodo medievale e riportavano informazioni utili soprattutto per l’agricoltura e la navigazione, come la posizione delle stelle e dei pianeti e la stagionalità delle costellazioni. In seguito si aggiunsero le previsioni meteo mese per mese, le informazioni sulle date e sugli avvenimenti più importanti e dati e statistiche riguardanti i raccolti. In poco tempo divenne uno dei principali mezzi di diffusione culturale nel popolo, conoscendo il periodo di maggiore fama e diffusione nel Settecento.

Oggi, invece, nostro malgrado, a dettare l’agenda di ognuno di noi, quando si avvicina a grandi passi il secondo compleanno del famigerato “Andrà tutto bene”, è purtroppo il Covid, contraddistinto in questo inizio di 2022 da una serie di decisioni che ci riguarderanno nelle prossime settimane. Andiamo a vederle nel dettaglio.

1 gennaio: dal 1 gennaio niente quarantena, ma solo autosorveglianza per i soggetti asintomatici che abbiano ricevuto la dose booster, o abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 4 mesi precedenti, o siano guariti dal Covid nei 4 mesi precedenti, che vengano a contatto con una persona positiva. Si avrà però l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 per almeno dieci giorni. Il periodo di autosorveglianza termina al quinto giorno. Chi è vaccinato da oltre 4 mesi, se asintomatico, in questi casi dovrà fare una quarantena di 5 giorni. Nessuna modifica per chi non è vaccinato: la quarantena resta a 10 giorni.

3 gennaio: da domani Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia si aggiungono alla lista delle regioni in zona gialla, ovvero Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Veneto e le province autonome di Bolzano e Trento. Il passaggio progressivo di vari territori al giallo, indice che i contagi ricominciano a pesare sui numeri dei ricoveri e sull’ occupazione delle terapie intensive in tutta Italia, in alcuni casi viene visto come preludio all’arancione, visto il progressivo aumento dei positivi. Gli ultimi decreti hanno annullato di fatto le vecchie differenze fra zona bianca e zona gialla. In entrambe la mascherina è obbligatoria all’aperto, ma non ci sono limitazioni agli spostamenti e tutte le attività restano aperte. Valgono in generale le regole sul certificato verde e su quello rafforzato.

5 gennaio: potrebbe approdare in Consiglio dei ministri il 5 gennaio il decreto che prevede l’obbligo del Super Green Pass a tutti i lavoratori, dopo l’obbligo vaccinale già previsto per sanitari, forze dell’ordine e insegnanti. Alcune forze politiche, in particolare Lega e M5S (anche se con motivi diversi), sono però contrarie a nuovi provvedimenti su questo fronte e si potrebbe arrivare a una mediazione, partendo con l’obbligo del certificato verde rafforzato inizialmente solo per i dipendenti pubblici che fanno lavoro di front office, poi gradualmente con altre categorie. Il tema resta aperto e se anche i primi nodi si scioglieranno proprio il 5 gennaio, qualsiasi provvedimento di questo tipo entrerà in vigore non prima di febbraio.

6 gennaio: riparte il campionato di calcio di serie A e, visto l’ultimo decreto, la capienza massima degli stadi sarà consentita al massimo al 50%, così per tutti gli impianti sportivi all’aperto come i palazzetti, già dal 1 gennaio. Per quelli al chiuso la capienza massima deve essere al 35%.

10 gennaio: il certificato verde rafforzato sarà obbligatorio ovunque, tranne che nei negozi e per i servizi essenziali. Parte dunque la stretta sui non vaccinati, decisa con l’ultimo decreto: sarà obbligatorio il Super Green Pass per salire su treni, bus, metro e tutti gli altri mezzi di trasporto, mangiare nei locali all’aperto (oltre che in quelli al chiuso, come già previsto), per entrare in alberghi, andare a fiere, impianti sci e tanti altri luoghi di socialità e svago.  I tempi per la somministrazione del booster diventano più brevi: sarà possibile riceverlo già dopo 4 mesi, anziché 5. Ma non si tratta di tempi obbligatori.

1 febbraio: si accorcia la durata del certificato verde ottenuto con il vaccino, quindi quello in versione “rafforzata”. Chi ha ricevuto l’ultima dose per immunizzarsi (ovvero la fine del primo ciclo) o il booster da oltre 6 mesi vedrà scadere il proprio lasciapassare se non farà una ulteriore dose di vaccino.