Dalle passeggiate alla cura della casa: la quarantena raccontata dalla lastrigiana Angela Bagni

LASTRA A SIGNA – Si è divisa fra il proprio lavoro e l’impegno costante in Comune. Di conseguenza di tempo libero a disposizione, durante la quarantena, Angela Bagni (che, dopo Emiliano Fossi, abbiamo intervistato per sapere come ha vissuto gli ultimi mesi da cittadina e non da sindaco), ne ha avuto veramente poco. E anche […]

LASTRA A SIGNA – Si è divisa fra il proprio lavoro e l’impegno costante in Comune. Di conseguenza di tempo libero a disposizione, durante la quarantena, Angela Bagni (che, dopo Emiliano Fossi, abbiamo intervistato per sapere come ha vissuto gli ultimi mesi da cittadina e non da sindaco), ne ha avuto veramente poco. E anche a lei, in questa occasione abbiamo dato del tu.

Angela, come sono stati i mesi che per fortuna ci stiamo lasciando alle spalle?
“Indubbiamente è stato un periodo intenso, iniziato con la morte del babbo (Corrado, il 15 marzo, anche lui in passato sindaco di Lastra a Signa, n.d.r.) e proseguito con tante tensioni, che io, come cerco sempre di fare grazie al mio carattere, ho voluto smorzare nonostante le giornate non fossero delle più facili. Un periodo contraddistinto anche dal fatto che bisognava trovare delle soluzioni che non sempre dipendevano da noi”.

E’ vero che la vita quotidiana da lastrigiana inevitabilmente si intersecava con quella da sindaco. Ma, a livello personale, come è stata?
“Ci siamo trovati e mi sono trovata di fronte a un’emergenza nuova, con l’incognita di non sapere cosa ci sarebbe stato dopo. Ed è stato inevitabile che tutti abbiamo dovuto fare delle “verifiche”, personali e dal punto di vista amministrativo, in un paese che per un lungo periodo non è morto ma gioco forza ha chiuso gli occhi. Ecco, se c’è un aspetto che mi piace mettere in risalto, naturalmente oltre a quella della giunta, dei consiglieri e dei dipendenti comunali, è stata la grande collaborazione da parte dei singoli cittadini e delle associazioni di volontariato”.

E fra le mura di casa?
“Anche io ho passato più tempo in famiglia e mi sono dedicata alla cura della casa. Lo stesso ho fatto in cucina, preparando piatti della tradizione toscana fra cui un sugo al cinghiale. E visto che una delle mie grandi passioni è da sempre quella di camminare, “ho approfittato” della situazione per fare diversi sopralluoghi all’interno del paese a piedi”.

E oltre alla cucina e alla cura della casa?
“Ho ascoltato musica, in modo particolare i cantautori italiani, Venditti e Baglioni, ho dedicato più tempo alla lettura dei quotidiani, soprattutto il sabato e la domenica mentre alle piante ci ha pensato mio marito Fabrizio. E come tante altre donne, mi sono improvvisata “parrucchiera” per il taglio dei capelli”.

Come se ne esce da questo periodo?
“L’auspicio, registrato da più parti, era che si potesse diventare migliori rispetto a prima. Non lo so se è così, così come c’è tanta incertezza sul nostro futuro se si guarda dal lato economico. Se invece pensiamo all’aspetto sanitario, adesso ci sono delle conoscenze maggiori che mi fanno pensare che attualmente siamo preparati ad affrontare un eventuale ritorno del virus ma non a prevenirlo. Tutto questo rientra in un’incertezza più generale di cui le persone sicuramente risentono”.

Anche per quanto riguarda Lastra a Signa?
“I Comuni come il nostro, a differenza di quelli più grandi, hanno un’identità e una socialità diverse e già si vedono i segnali di una prima ripartenza. Il periodo che andrà da settembre in poi sarà sicuramente un banco di prova importante. Dobbiamo essere bravi a continuare il cammino sulla strada intrapresa”.