PRATO – Un confronto sui principali temi programmatici per il governo della città di Prato, un colloquio con punti di contatto, sfumature diverse e qualche distanza, quello che si è svolto stamani fra i candidati sindaco Mario Daneri di “Prato merita” (Azione, Italia Viva, Libdem e Psi) e Gianni Cenni per il Centrodestra. L’incontro era stato sollecitato ormai circa un mese fa da Daneri, che aveva chiamato a un doppio faccia a faccia entrambi i candidati più accreditati ad accedere al ballottaggio, dopo il primo turno di voto dell’8 e 9 giugno, ovvero lo stesso Cenni e la candidata della sinistra Ilaria Bugetti. “Cenni – si legge in una nota – aveva dato il suo parere favorevole già diversi giorni fa, la risposta ufficiale di Bugetti è ancora attesa e auspicata nei tempi utili per poter completare il quadro. Cinque le grandi aree sulle quali era stata impostata l’iniziativa e sulle quali si è articolato il dibattito: urbanistica, opere pubbliche, centro storico, riorganizzazione degli uffici comunali e Università e formazione”.
La premessa
In premessa Mario Daneri ha precisato che “da più parti ci chiedono se c’è già un accordo con la destra o la sinistra. No, non c’è nessun accordo. Come abbiamo detto da diverso tempo a questa parte, valuteremo nei contenuti, – ha detto il candidato sindaco di “Prato merita” – i 5 punti che abbiamo sottoposto a entrambi avranno un ruolo decisivo ma non sarà un’operazione algebrica. La scelta sarà effettuata in base a quella che noi riteniamo la proposta più credibile per la Prato di domani”. “Ho impostato fin dall’inizio una campagna elettorale di ascolto e dialogo non per esercizio di stile ma per metodo di lavoro politico, – ha detto Gianni Cenni – ecco che non potevo non raccogliere l’invito di Mario Daneri e del suo raggruppamento che rappresentano, pur nella diversità, una proposta politica del cambiamento, quello vero che non vedo nel centrosinistra che ci parla di cose fatte o in corso di sviluppo nel segno della continuità”.
Di seguito le opinioni dei due interlocutori sulle 5 questioni sul tappeto:
Urbanistica
Daneri: “Per noi è centrale la valorizzazione delle aree di proprietà pubblica da mettere sul mercato al fine di creare risorse per il Comune. Quindi la rimodulazione delle aree di trasformazione e delle perequazioni e la riduzione dei complessi industriali soggetti al vincolo, perché così concepiti non consentono una trasformazione vantaggiosa. Infine riteniamo essenziale l’individuazione di nuove aree produttive per prevedere lo sviluppo di piccole e media aziende: riteniamo lo sviluppo verticale un sogno fuori luogo”.
Cenni: “L’urbanistica è il punto di maggiore convergenza che è implementabile a vicenda: nel programma parlo di perequazione, parlo di reperire aree e fabbricati per lo sviluppo del manifatturiero. Sul piano strutturale non condivido i termini tecnici e di procedura che spingono la forza politica che governerà ad un atteggiamento coscienzioso e dunque ad approvare per evitare di ingessare lo sviluppo della città. Sì alla riorganizzazione degli uffici tecnici impegnati in questi anni a fare rendering e progetti che poco o nulla hanno restituito di concreto”.
Opere pubbliche
Daneri: “La soluzione del “Nodo Soccorso” è per noi il proseguimento dell’iter in corso che prevede l’interramento che speriamo possa essere a breve cantierabile. Non vogliamo dividere la città in due come accadrebbe con un terrapieno o un viadotto. Quanto al Parco Urbano nell’area dell’ex ospedale noi pensiamo più ad una grande piazza, con più funzioni come per esempio la possibilità di ospitare uno studentato. Per l’area ex Banci pensiamo ad una riacquisizione da parte del Comune e ad uno suo sviluppo futuro con lo strumento del Project Financing. La realizzazione di un Tempio crematorio a Prato, pur all’interno di un quadro regionale, resta per noi indispensabile”.
Cenni: “Sul raddoppio del Soccorso abbiamo una visione diversa. Oggi la strada è di competenza regionale. Anas realizzerà un’opera che impegnerà molto la città sotto il punto di vista della viabilità alternativa e, come si sa, il traffico produce sempre un effetto domino e non sappiamo se un intervento in un determinato punto ha o avrà ripercussioni altrove e di quale portata. Spero si debba riaprire un dialogo e rivedere il raddoppio attraverso il sottopasso. Sotto l’aspetto procedurale e amministrativo non sono granché tranquillo per quanto attiene agli appalti. Sul parco urbano noi abbiamo previsto di trasferire il comando della polizia municipale e di costruire un parcheggio interrato anche a uso dei cittadini. Su ex Banci ho individuato l’area come ottimale per il nuovo palazzetto dello sport polifunzionale con una riqualificazione complessiva dell’area. Serve trovare interlocuzione con Multiutility”.
Centro storico
Daneri: “Pensiamo ad una ampia pedonalizzazione del centro storico, grazie alla contemporanea realizzazione di parcheggi appena fuori le mura. Vogliamo fare di piazza San Francesco un’altra piazza delle Carceri e trasformare piazza Mercatale in un luogo di aggregazione e area museale di arte contemporanea all’aperto, liberato dalle auto grazie alla costruzione di un parcheggio sotterraneo. Da sviluppare infine la vocazione turistica della nostra città che dovrà avvalersi di competenze specifiche di un “Destination Manager” che sappia valorizzare una nuova offerta per il nostro territorio”.
Cennni: “La giunta di cui ho fatto parte a suo tempo ha effettuato una scelta di coraggio con la pedonalizzazione di piazza delle Carceri. Mi convince la pedonalizzazione di San Francesco, da rivedere il sistema dei parcheggi e recuperare quello che è già utilizzabile come edificio multipiano via Curtatone. Sono cauto invece su piazza Mercatale. Sul turismo infine dico sì ad un manager, previsto anche nel mio programma elettorale”.
Uffici comunali
Daneri: “La riorganizzazione degli uffici comunali passa anzitutto da nuove assunzioni di personale, ovviamente tenendo conto delle reali possibilità e delle ripercussioni che certe scelte possono avere sul bilancio dell’ente. Siamo favorevoli alla revisione della pianta organica con il potenziamento dell’area tecnica e la possibilità di spostare il personale all’interno dei vari settori. Pensiamo infine ad un ‘super dirigente’ a capo dell’area tecnica con maggiore indipendenza e responsabilità”.
Cenni: “Sì a nuove assunzioni, con la consapevolezza che sono decisioni pesanti sotto l’aspetto del bilancio per la loro proiezione sulla spesa corrente. È una scelta da ponderare molto bene per evitare ingessature. Sì alla riorganizzazione ma ci sono competenze delle quali si deve tener conto. C’è da mettersi a tavolino e fare i conti. Ricordo che con le urne quasi aperte, l’attuale amministrazione ha ridisegnato la pianta organica con le posizioni organizzative: un minimo di rispetto per chi verrà poteva esserci”.
Università e formazione
Daneri: “Penso ad una sede organica dell’Università di Firenze a Prato, con una consistenza diversa rispetto all’attuale, una facoltà del distretto industriale affiancata da un avanzato Centro di ricerca dedicato e un’alta scuola di formazione per arti e mestieri. Ho detto fin dall’inizio della campagna che una struttura adatta a questo punto potrebbe essere l’ex Creaf, aggiungo che altre ipotesi potrebbero essere prese in considerazione come l’ex Camera di Commercio di via Fiume”.
Cenni: “Parlerei di Facoltà declinata però nel Pin che già c’è e a cui si dovrebbe dare più robustezza. Agganciarsi al Pin forse aiuterebbe a superare le pastoie burocratiche. Quanto all’ex Creaf: per me deve esserci una continuità con il servizio di carattere sanitario per il quale sono stati spesi molti soldi durante la pandemia”.