CAMPI BISENZIO – Il consiglio comunale con la mozione del Pd sulla tramvia e l’astensione dei consiglieri del Movimento 5 Stelle è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Un vaso che probabilmente era già colmo dopo il passaggio di Annamaria Pignatelli e Pietro Trapassi dal Movimento 5 Stelle a Fare Città. Con tanto di manifestazione di protesta da parte di un gruppo di attivisti Cinque Stelle nel medesimo consiglio comunale. Fatto sta che le tensioni accumulate giorno dopo giorno, con un tira e molla continuo, sono sfociate nelle dimissioni dal loro incarico di assessori di Davide Baldazzi e Giulia Della Giovampaola, entrambi all’interno della giunta campigiana in quota M5S. Una decisione sofferta, la loro, ma frutto comunque anche della volontà da parte del sindaco Tagliaferri, trapelata ma non ufficializzata, anche se di dominio pubblico, di escludere i pentastellati dalla maggioranza di governo.
Ancora incerti i nomi di chi subentrerà al loro posto, si fanno sono solo ipotesi che però non sono confermate dai fatti. Così come a un certo punto è ventilata la possibilità che le rispettive deleghe potessero anche non essere riassegnate in questa fase. La sensazione, tuttavia, è che ogni decisione possa essere ufficializzata solo in occasione del consiglio comunale di martedì prossimo, un consiglio che si preannuncia ad alta tensione. Proprio martedì, infatti, sarà discussa anche una mozione di sfiducia nei confronti di Ernesto D’Agati come vice-presidente del consiglio.
“Ho deciso di presentare, contestualmente alle dimissioni come assessore, anche le dimissioni irrevocabili dal M5S, – ha detto Della Giovampaola – perché non desidero essere rappresentata nel consiglio comunale da persone che con le loro azioni hanno danneggiato Campi, l’amministrazione Tagliaferri e lo stesso Movimento che, fino a oggi, credo di avere coerentemente rappresentato rispetto al mandato che mi era stato conferito. Inoltre, non sono interessata a rimanere all’interno di un partito che con le sue spaccature interne e i personalismi che lo caratterizzano ha dimostrato di essere incapace di portare avanti il progetto politico che con le altre forze di maggioranza si era impegnato a realizzare per il bene di Campi Bisenzio”. “Pur non riconoscendomi nella rappresentanza campigiana del M5S, – ha aggiunto Baldazzi – continuerò a lavorare affinché i principi morali del Movimento non siano oggetto di ripicche personali ma siano portati avanti con orgoglio e lealtà”.