De Franco: “Il no all’apparentamento? Una scelta coerente con il senso della nostra battaglia politica”

SIGNA – “Il nostro no all’apparentamento con Monia Catalano? Una scelta coerente con il senso della battaglia politica che abbiamo portato avanti in questi mesi”: Vincenzo De Franco (Signa Libera) motiva così le ragioni del “niet” in vista del ballottaggio del prossimo fine settimana e lo spiega così: “La coalizione travestita da centrodestra continua quello […]

SIGNA – “Il nostro no all’apparentamento con Monia Catalano? Una scelta coerente con il senso della battaglia politica che abbiamo portato avanti in questi mesi”: Vincenzo De Franco (Signa Libera) motiva così le ragioni del “niet” in vista del ballottaggio del prossimo fine settimana e lo spiega così: “La coalizione travestita da centrodestra continua quello che ha sempre fatto durante la campagna elettorale: attaccare me e Signa Libera invece del Pd. Infatti, l’ammucchiata a sostegno di Catalano pare aver dimenticato la subdola campagna diffamatoria condotta nei miei confronti e di Signa Libera, tacciati di aver fatto accordi sottobanco con il Pd. A costoro, dalla memoria troppo corta, vorrei ricordare che per cinque anni ho combattuto, io sì, le forze di sinistra e del Pd; per contro, non mi pare di avere riscontrato analogo impegno della coalizione della Catalano contro il Pd e l’attuale maggioranza nella campagna elettorale”. E ancora: “Quanto all’unità di centrodestra, evocata per mera convenienza, faccio notare come la stessa è stata subito distrutta dalle stesse esternazioni della candidata sindaco che, nel corso di un confronto pubblico, chiarì che non avrebbe mai fatto alcun accordo con la destra in caso di ballottaggio, e che in tale evenienza si sarebbe semplicemente rivolta ai cittadini per essere sostenuta. Per non parlare di come l’unità del centrodestra sia stata continuamente sabotata con un pervicace accanimento contro Signa Libera alla quale non è stata neppure consentito l’ingresso nelle pagine social più importanti di Signa, gestite da amministratori vicini alla coalizione a sostegno della Catalano, quando, cosa più grave, quello stesso spazio negato a Signa Libera, veniva regolarmente concesso al Pd. Agendo in questo modo, chi ora invoca tardivamente l’unità del centrodestra, ha dimostrato in realtà di essere indifferente ad essa”.

“La scelta di non apparentarci – soiega De Franco – è coerente con il senso della nostra battaglia politica che punta a dare a Signa un’alternativa al sistema di potere del Pd, cosa che non è nei piani di un certo civismo opportunistico privo di idealità e intrinsecamente votato al compromesso e all’acquisizione di posti di potere. Peraltro, non sembra serio utilizzate le possibilità che la legge elettorale consente, in caso di apparentamento, per occupare un seggio in consiglio comunale che non ci è stato riconosciuto dall’elettorato. Non è con sotterfugi simili che si restituisce dignità e chiarezza alla politica. Per quanto riguarda la voce degli elettori di Signa Libera, quella la faremo sentire sempre perché in democrazia, non c’è bisogno di sedere necessariamente in consiglio comunale per fare politica”.

“Il vero errore politico è stato soppiantare al centrodestra signese una coalizione eterogenea di liste diverse e di soggetti portatori di “interessi” diversi, che hanno come unica prospettiva quella di un compromesso fra poteri locali a tutto danno di un reale cambiamento necessario allo sviluppo di Signa. Il centrodestra, con i suoi valori e le sue idee programmatiche, è stato sostituito da un civismo senz’anima, una maschera”.

“Come era prevedibile – conclude De Franco – è stata un’operazione perdente per cui, tentare ora il giochetto di dire che, in caso di vittoria di Fossi, la colpa ricadrebbe su Signa Libera, non può convincere nessuno. Capisco un certo modo di mettere le mani avanti e cercare capri espiatori, ma consiglio loro di farlo in casa propria, posto che appare di tutta evidenza il disegno preciso di disarticolare un centrodestra che a Signa, grazia al mio fattivo contributo, era cresciuto nel tempo”.