De Franco (Lega): “Parchi e giardini chiusi? A rimetterci sono solo i signesi…”

SIGNA – “A un anno dall’inizio della pandemia, l’amministrazione comunale signese sembra non aver ancora minimamente chiaro in quale situazione si trovino i cittadini. Per evitare gli assembramenti infatti, si decide, con un’ordinanza discutibile, di chiudere parchi e giardini pubblici, ovvero l’unica parziale valvola di sfogo che i signesi avevano a disposizione per camminare, rilassarsi […]

SIGNA – “A un anno dall’inizio della pandemia, l’amministrazione comunale signese sembra non aver ancora minimamente chiaro in quale situazione si trovino i cittadini. Per evitare gli assembramenti infatti, si decide, con un’ordinanza discutibile, di chiudere parchi e giardini pubblici, ovvero l’unica parziale valvola di sfogo che i signesi avevano a disposizione per camminare, rilassarsi e in alcuni casi effettuare attività sportive all’aria aperta, con il dovuto distanziamento ed in sicurezza”. Il capo gruppo della Lega in consiglio comunale, Vincenzo De Franco, alla decisione del sindaco Giampiero Fossi di chiudere, con un’ordinanza, parchi e giardini pubblici del territorio signese.

“Tutto ciò – aggiunge De Franco – senza tenere conto dell’impatto che tale provvedimento avrà soprattutto su bambini e anziani, che più di tutti hanno bisogno di spazi all’aperto per mantenere la propria salute da un punto di vista fisico ma anche psichico. Dopo aver continuato per mesi a tenere completamente chiusi entrambi i lotti del parco dei Renai costringendo i cittadini confinati nel proprio Comune a camminare lungo la sola strada e la pista ciclabile, adesso si decide in maniera decisamente discutibile di chiudere anche il parco dello Stadio Del Bisenzio e tutti i giardini”.

“Per l’ennesima volta – conclude – i signesi durante un periodo di forte stress come questo, anziché trovare un sostegno nell’amministrazione comunale che dovrebbe organizzarsi e lasciare i parchi aperti predisponendo i dovuti controlli contro eventuali assembramenti, si vedono ostacolati e penalizzati. Una scelta priva di ogni riscontro scientifico e di ogni senso logico, visto che perdurando la zona arancione, resta possibile spostarsi per andare in un centro commerciale in un Comune limitrofo. Anche questa volta a Signa si è semplicemente deciso di prendere la strada più facile, ma più dolorosa per chi ci vive”.