Denunciata dalla Polizia di Stato per istigazione al suicidio “influencer” della provincia di Siracusa

FIRENZE – Le indagini condotte dagli investigatori del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Firenze, coordinate dai Pm, Procuratore Aggiunto dottor Luca Tescaroli e Sostituto Procuratore dottor Fabio Di Vizio, della Procura della Repubblica di Firenze, hanno portato alla denuncia in stato di libertà di una quarantottenne della provincia di Siracusa, per istigazione al […]

FIRENZE – Le indagini condotte dagli investigatori del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Firenze, coordinate dai Pm, Procuratore Aggiunto dottor Luca Tescaroli e Sostituto Procuratore dottor Fabio Di Vizio, della Procura della Repubblica di Firenze, hanno portato alla denuncia in stato di libertà di una quarantottenne della provincia di Siracusa, per istigazione al suicidio.

In particolare, nell’ambito dell’attività di monitoraggio di Internet, gli agenti del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Firenze hanno individuato sul social network “TikTok” un link riconducibile al profilo della “influencer” siciliana, nel quale è stato visualizzato un video ritraente una “sfida” tra la donna e un uomo, in cui entrambi si avvolgevano totalmente il volto, compresi narici e bocca, con il nastro adesivo trasparente, in modo tale da non poter respirare. Il video, fra l’altro visibile a tutti gli utenti senza restrizioni, potendo costituire oggetto di emulazione da parte di minorenni, come purtroppo già accaduto nei recenti fatti di cronaca con sfide analoghe, è stato immediatamente segnalato dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma e prontamente rimosso dalla piattaforma. Tuttavia nell’ambito della stessa attività di monitoraggio è stato verificato che la “influencer” nel tempo aveva pubblicato anche altri numerosi “video sfide” dello stesso tenore, che le hanno permesso di ottenere popolarità e l’attenzione di ben 731.000 followers di diverse età.

La visione dei suddetti video e la loro condivisione sono state considerate molto pericolose per l’incolumità degli utenti, soprattutto minorenni, che potrebbero accettare “la sfida” emulando l’“influencer”. Da qui la decisione dei Pm titolari delle indagini di emettere a suo carico un provvedimento di perquisizione, anche informatica, e sequestro degli account social, eseguito lo scorso 27 gennaio da personale del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania.