SESTO FIORENTINO – Attenzione quando ci si trova soli a fare la spesa e si deve stare attenti a mettere in auto i sacchetti pieni di acquisti e non lasciare incustodita la propria borsa, perché si rischia di diventare oggetto di qualche truffatore o qualche ladro. Ne sa qualcosa la signora Marisa che il 29 maggio scorso si è trovata a fare la spesa da sola all’Ipercoop di via Petrosa. “Prima di uscire – racconta Marisa – passo all’ufficio prestito sociale per prelevare 500 euro in contanti. Poi torno al parcheggio interrato, ripongo spesa e carrello e entro in auto, appoggio la borsa sul sedile passeggero e metto in moto. Quando sto per fare manovra vedo che al vetro si avvicinano due donne che definirei normali, nel senso che non davano assolutamente adito a sospetto o diffidenza e mi fanno cenno di aprire dicendo che mi sono caduti dei soldi, d’istinto apro e vedo molte monte in terra e dopo averle raccolte aiutata da loro, rientro in auto, per accorgermi che la borsa non c’è più”. E la borsa conteneva 500 euro appena prelevati e altri 300 euro oltre al telefonino e ai documenti. La signora riceve un auto dalle due donne che “cercano di vedere se si trova qualcosa e addirittura – racconta Marisa – mi prestano il cellulare per chiamare mia figlia”. Marisa viene raggiunta dalla figlia e insieme si recano all’ufficio prestito del supermercato per raccontare l’accaduto e chiedere se vi sono telecamere di videosorveglianza.
“Ci viene detto che le telecamere non ci sono, molto insolito in un parcheggio così grande e con tanti angoli morti, – afferma Marisa – l’addetto alla vigilanza chiamata al telefono si guarda bene dal venire personalmente per capire cosa era accaduto. Penso ad esempio che la vigilanza sarebbe potuta venire a fare una ricognizione nel parcheggio, erano passati poche decine di minuti in fondo, magari si poteva trovare qualcosa, penso che il prestito dovrebbe prevedere una forma di assicurazione per scippi o furti all’interno del negozio, dopo il prelievo, penso che si potrebbe prevedere magari con l’aiuto di associazioni di volontari, una sorta di security nel parcheggio, insomma certamente qualcosa di più di quello che è stato”. Resta a Marisa l’amaro in bocca non solo per avere perso soldi, documenti e telefonino, ma anche per essere stata in qualche modo “raggirata”. La sua, dice, non è solo la denuncia del furto che ha presentato ai carabinieri, ma una testimonianza “che possa essere utile a mettere in guardia chi come me si trova a fare la spesa da sola”.
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