Dimissioni degli assessori: reazioni a catena da consiglio e forze politiche

CAMPI BISENZIO – Come era prevedibile, le dimissioni degli assessori Davide Baldazzi e Giulia Della Giovampaola hanno provocato una serie di “reazioni a catena” che pubblichiamo. “Come presidente del consiglio comunale, – dice Antonio Montelatici (nella foto) – prendo atto della mozione di sfiducia nei confronti del mio vice-presidente Ernesto D’Agati che sarà discussa nel […]

CAMPI BISENZIO – Come era prevedibile, le dimissioni degli assessori Davide Baldazzi e Giulia Della Giovampaola hanno provocato una serie di “reazioni a catena” che pubblichiamo. “Come presidente del consiglio comunale, – dice Antonio Montelatici (nella foto) – prendo atto della mozione di sfiducia nei confronti del mio vice-presidente Ernesto D’Agati che sarà discussa nel consiglio comunale di martedì prossimo: mentre conduceva infatti l’ultimo consiglio, quello dell’8 ottobre, ha consentito la protesta da parte di alcuni militanti del Movimento 5 Stelle contro i due consiglieri Pignatelli e Trapassi, ledendo anche la loro dignità e i loro diritti. per questo sono concorde con questa mozione di sfiducia, che avrà il mio voto a favore, perché il vice-presidente ha minato anche la fiducia nei miei confronti, proprio perché lo svolgimento del consiglio comunale deve essere condotto nel medesimo modo, facendo entrambi parte dell’ufficio di presidenza. E dando al tempo stesso un brutto segnale alla cittadinanza”.

“Stiamo seguendo con preoccupazione – dicono dal Pd campigiano – la fragorosa esplosione che sta avvenendo, dopo poco più di un anno e mezzo, all’interno della maggioranza consiliare che sostiene il sindaco Tagliaferri. Con le dimissioni dei due assessori M5S siamo di fronte a una crisi vera e propria. Dopo la fuga da Sinistra Italiana adesso ci troviamo di fronte anche all’uscita del M5S, che rappresentava l’unica, vera novità della “bizzarra” coalizione. Di fatto, oggi, il governo della città è in mano a un’associazione. Questo rappresenta un fatto politico inedito, assurdo e senza precedenti per un Comune di quasi 50.000 abitanti. I partiti che a vario titolo non sostengono più la giunta sono stati decisivi per arrivare al ballottaggio e vincerlo e quindi ci chiediamo: il sindaco Tagliaferri, oggi, chi rappresenta?”. E ancora: “Il centro-sinistra che ha vinto le europee in città è, con questa situazione, completamente fuori dal governo del Comune. Può un sindaco, “azzoppato” e con una maggioranza risicata nei numeri, che si regge su due transfughi ex M5S e che è netta minoranza tra gli elettori affrontare le tante sfide che la città ha di fronte a sé? Pensiamo alla tramvia, all’adozione del Piano operativo, alla ricostruzione post alluvione. Un Governo debole con una maggioranza risicata non può avere la forza necessaria a guidare la nostra comunità. Noi crediamo che sia giusto e onesto da parte del sindaco prendere atto che la sua esperienza amministrativa è finita e tornare quanto prima a dare voce agli elettori”.

“Ciò che sta accadendo all’interno della maggioranza che governa Campi Bisenzio – aggiunge Riccardo Nucciotti (Nucciotti Sindaco) – è una situazione che mi preoccupa e che preoccupa tutti coloro che hanno a cuore il nostro Comune. Il Movimento 5S, l’unico partito presente nella maggioranza che governa Campi Bisenzio è di fatto, fuori dalla  maggioranza. Qualche settimana fa l’uscita di due consiglieri Pignatelli e Trapassi dal M5S per approdare alla lista civica Fare Città che ha portato alla vergognosa scenata di alcuni militanti del M5S al consiglio comunale dell’8 ottobre. Da qui una mozione di sfiducia (a firma di 12 consiglieri di maggioranza) dalla carica di vice-presidente del consiglio comunale di Ernesto D’Agati, al quale esprimo comunque la mia solidarietà, umana e politica, proprio perché non è una sfiducia sull’operato del vice-presidente, ma una questione prettamente di basso profilo politico e di lotte interne nella ormai ex maggioranza. Con le dimissioni dei due assessori del M5S si è definitivamente consumata la disfatta politica del sindaco e della sua maggioranza. E oggi, purtroppo per Campi, sono a constatare che la scelta presa lo scorso anno al ballottaggio di non appoggiare l’allora candidato Tagliaferri sia stata una scelta giusta. Ero convinto che l’attuale sindaco e le liste che lo appoggiavano non sarebbero state in grado di governare un Comune come il nostro, oggi tutto questo è sotto gli occhi di tutti”. per poi aggiungere: “Sono tanti i temi che questa amministrazione deve e dovrà affrontare, a partire dal tracciato della tramvia che, come ho sempre ripetuto, deve terminare con il capolinea in piazza delle Nazioni Unite, ma anche la riapertura della biblioteca di Villa Montalvo fino a quando non sarà pronta Villa Rucellai, la gestione della ricostruzione post alluvione e i tanti interventi che devono essere fatti per la messa in sicurezza del nostro territorio: come pensano di poter affrontare questi temi in una situazione del genere? Dovranno spiegarlo in consiglio comunale, ma soprattutto ai cittadini. Ci vuole quindi un atto di coraggio e di consapevolezza per prendere atto che l’esperienza di chi governa oggi Campi è terminata”.

“Il sindaco Tagliaferri dichiari conclusa la sua esperienza alla guida del Comune di Campi Bisenzio. Se oggi governa la città lo deve al Movimento Cinque Stelle, che gli elettori alle scorse elezioni avevano indicato come gruppo numericamente maggioritario. Ora ne prenda atto: la crisi esplosa in questi giorni dipende unicamente dalla sua incapacità a governare”. Si esprime così Paolo Gandola, capo gruppo delle liste di centrodestra che aggiunge: “Se l’attuale maggioranza non fosse stata  sostenuta dai pentastellati alle urne, al ballottaggio contro il Pd sarebbe andata la coalizione di centrodestra che mi vedeva alla guida. Le vicende di queste ore dimostrano come la sua coalizione era un mero cartello elettorale, non c’è mai stata alcuna comunanza di idee, non c’è mai stato un progetto comune, né tanto meno ci sono mai stati, questo è evidente, cordiali rapporti umani. Il punto è che il sindaco non ha voglia o non  ha interesse a governare la nostra città. In poco più di un anno non è stato capace nemmeno di mantenere su livelli accettabili i rapporti all’interno dei gruppi che lo hanno sostenuto e non è riuscito a intervenire per porre un freno alla frattura presente nel Movimento Cinque Stelle tanto che oggi trasloca all’opposizione. Dunque, di fronte a questo fallimento politico, rassegni le dimissioni. Diversamente per la città saranno anni di inferno: sarà impossibile governare Campi con appena due voti di scarto e la nostra opposizione, da sempre intransigente, lo sarà da oggi, ancora di più”.