Don Robert, con lui la parrocchia di San Mauro ha “un volto nuovo”

SIGNA – Da quando è il nuovo parroco di San Mauro (dall’ottobre del 2013), non c’è dubbio che tutta la comunità della frazione del Comune di Signa ne abbia tratto giovamento. E lui non si è certo tirato indietro, dando un “volto nuovo” a tutto quello che della parrocchia fa parte. E’ tempo di primi […]

SIGNA – Da quando è il nuovo parroco di San Mauro (dall’ottobre del 2013), non c’è dubbio che tutta la comunità della frazione del Comune di Signa ne abbia tratto giovamento. E lui non si è certo tirato indietro, dando un “volto nuovo” a tutto quello che della parrocchia fa parte. E’ tempo di primi bilanci per don Robert Swiderski, appena rientrato dalla Polonia con i volontari della Misericordia di San Mauro che, in collaborazione con il gruppo di primo soccorso di Lomza, una città situata nella Polonia nord-occidentale, hanno accompagnato a casa una paziente ricoverata in un nosocomio romano. Tre gli “elementi” da mettere in risalto: l’apertura dell’oratorio che porta il nome di don Armido Pollai, la ristrutturazione della compagnia e i lavori alla chiesa con la risistemazione del tetto e quella – ancora in corso – del campanile. “Dare all’oratorio quel nome – spiega – mi è sembrato il modo migliore per onorare la memoria di don Pollai. Ma anche la compagnia adesso può essere usata come luogo d’incontro, proprio perchè l’obiettivo è quello di creare un oratorio che comprenda sì i locali dell’ex circolo Mcl ma anche il campo sportivo e il teatro”. Eccoli qui i prossimi due obiettivi da raggiungere: “Per quanto riguarda il recupero di quello che era il teatro Lux,  che diventerà una vera e propria sala polivalente, è allo studio un progetto da sottoporre all’attenzione dell’amministrazione comunale”. Ma anche per il campo sportivo, come sottolineato da chi ancora mette scarpette e calzoncini nel segno della gloriosa Stella Azzurra, non mancano certo le idee, a maggior ragione adesso che dopo il “priore”, ovvero colui che il campo lo volle come luogo di aggregazione fra i giovani della parrocchia, i “ragazzi” della Stella Azzurra vogliono ricordare come si deve anche Edoardo Picchi, che che del campo sportivo è stato l’anima per tantissimi anni e che è scomparso prematuramente lo scorso settembre. “L’impegno di questi “ragazzi” – ha aggiunto don Robert – è importante perchè si sono adoperati e stanno continuando a farlo per mantenere “in vita” il campo sportivo dopo la morte di Edoardo”. E poi c’è l’oratorio, un luogo che tutte le settimane coinvolge, insieme ai bambini, educatori e animatori e nel quale viene sviluppato sempre un tema diverso, con laboratori che si ripetono ciclicamente e che spaziano dalla pittura alla cucina, dalla musica ai giochi per ragazzi e all’informatica. E poi le famiglie, che don Robert punta a coinvolgere sempre di più nella vita della parrocchia. Con un denominatore comune: “Il dialogo è fondamentale, così come la collaborazione fra le varie associazioni”. E in tutto ciò l’oratorio pensato da don Robert è sicuramente parte fondante, “un oratorio visto come ponte fra la chiesa istituzionale e la chiesa che vive la quotidianità”.