Don Robert saluta San Mauro: “Vi auguro di essere sempre in sintonia con il vostro cuore”

SIGNA – Tanti occhi lucidi, tanti abbracci, tante parole assolutamente non di convenienza: l’ultimo fine settimana di don Robert Swiderski nella parrocchia di San Mauro prima del suo trasferimento a Badia a Ripoli non sta passando certo “inosservato”. E un’ulteriore dimostrazione dell’affetto che ha legato – e lega – il sacerdote alla comunità parrocchiale in […]

SIGNA – Tanti occhi lucidi, tanti abbracci, tante parole assolutamente non di convenienza: l’ultimo fine settimana di don Robert Swiderski nella parrocchia di San Mauro prima del suo trasferimento a Badia a Ripoli non sta passando certo “inosservato”. E un’ulteriore dimostrazione dell’affetto che ha legato – e lega – il sacerdote alla comunità parrocchiale in questi otto anni (era arrivato infatti nell’ottobre del 2013 dopo un periodo non certo felice per la parrocchia della frazione del Comune di Signa) è arrivata ieri pomeriggio, dopo la Messa delle 17, con la festa organizzata dai suoi collaboratori per salutarlo nel migliore dei modi.

Una Messa “strana”, lo si è visto subito dal suo sguardo al momento di entrare in chiesa; una Messa segnata dall’emozione, anche dello stesso don Robert, che ha voluto tenere un’omelia brevissima per poi salutare, a conclusione della celebrazione eucaristica, parrocchiani e amici. Oltre a tutte le realtà e alle associazioni che in questi anni hanno collaborato con lui e delle quali è stato parte attiva: “Grazie a tutti e scusate se qualcosa è andato storto”: queste le sue prime parole, per poi ribadire, quasi con forza, alcuni concetti essenziali: “La chiesa non è una casa fatta con i mattoni ma una comunità di persone, così come è giusto ricordare che la parrocchia siete voi: i sacerdoti passano, le parrocchie restano. In questi anni abbiamo cercato di costruire una chiesa viva, adesso vi auguro che la strada che avete davanti a voi sia sempre in sintonia con il vostro cuore”. Poi la festa, che proseguirà, seppur in forma ridotta, anche nella giornata di oggi. Giovedì 30, con ogni probabilità, l’ultima Messa, quella delle 8.30, prima del nuovo cammino. Ma con la consapevolezza, come ribadito anche qualche tempo fa proprio in un’intervista a Piananotizie, che a San Mauro si sentirà sempre come a casa sua.

Per una volta mi sia consentita una breve considerazione personale: con don Robert, dopo poco che era a San Mauro, ci siamo scontrati, anche duramente, per qualcosa legato proprio al mio lavoro. Ma, con il passare del tempo, il rapporto si è consolidato, forte, con ogni probabilità, di una stima reciproca. E ha fatto scoprire, al sottoscritto come a tanti altri, una persona vera. Lo ha dimostrato anche di recente in più di un’occasione, lui lo sa. Buona vita don Robert, il tempo per una fumata di Toscano insieme non mancherà mai.