Dopo elezioni, a Campi si fanno i conti in vista delle amministrative

CAMPI BISENZIO – Le elezioni politiche sono passate e, come un ciclone, hanno mescolato così tanto le carte che sembra difficile imbastire qualsiasi partita. Ma uno strascico resta anche per la politica locale visto che, a Campi, si tornerà alle urne a maggio prossimo quando i campigiani saranno chiamati a votare per il rinnovo del […]

CAMPI BISENZIO – Le elezioni politiche sono passate e, come un ciclone, hanno mescolato così tanto le carte che sembra difficile imbastire qualsiasi partita. Ma uno strascico resta anche per la politica locale visto che, a Campi, si tornerà alle urne a maggio prossimo quando i campigiani saranno chiamati a votare per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del nuovo sindaco.
In campo, per adesso, ci sono Emiliano Fossi per la coalizione di centrosinistra a cui si aggiungeranno anche i residui dell’Idv dopo la debacle delle elezioni di domenica scorsa (Rivoluzione civile, di cui l’Idv era una parte consistente, ha registrato a Campi complessivamente appena il 2,45%), Daniele Baratti per Io amo l’Italia (alla Camera 2013 ha preso 50 voti (0,21%) e Giorgo Serni per La destra che alla Camera ha registrato 109 voti (0,45%). C’è da dire che La Destra faceva parte della coalizione di centrodestra che, complessivamente, ha collezionato il 19,51% dei voti (16,57% solo per il Pdl) che è un risultato modesto rispetto al 24,56% che la coalizione “berlusconiana” registrò alle amministrative del 2008.
Lo stesso discorso vale per Fossi: Adriano Chini nel 2008 guadagnò il 51,12% dei voti quasi 8 punti in più di quanto ottenuto dalla coalizione guidata da Bersani (43,34%). C’è da dire che il Pd, nel 2008, raggranellò il 35,68% dei voti mentre quest’anno è salito al 40,18% ma nel 2008 c’era la lista civica Per un buon futuro, la lista “personale” del candidato sindaco che prese il 5,44%.
Il voto politico di domenica sentenzia sostanzialmente la scomparsa di quasi tutti i simboli a discapito del Movimento 5 stelle che, se dovesse replicare il successo alla Camera (24,9%) anche alle prossime amministrative, otterrebbe un ruolo da protagonista in consiglio comunale.
Comunque queste sono tutte supposizioni visto che a Campi saranno in lizza almeno altre due liste civiche (Alleanza per Campi e Comune amico) mentre c’è da capire cosa faranno Brunella Cresci con la sua “storica” Uniti per Campi e Roberto Viti con No inceneritore che, nel 2008, fu la vera novità.
Fatto sta che a distanza di poco meno di tre mesi dal voto ancora ci sia da chiarire quanti e quali saranno i candidati in lizza e anche quali siano i candidati come consiglieri comunali. Non per ultimo i programmi che sembrano, nella politica italiana, essere un fatto secondario o da costruire strada facendo più o meno in rete.