Dpcm, Confesercenti: “Incomprensibile stop a mercati e negozi nei centri commerciali nel week end, ricorreremo al Tar”

FIRENZE – Una situazione complessa. Sempre più complessa. Nella quale, è inutile nascondersi dietro a un dito, la situazione sanitaria e quella lavorativa si stanno “contrapponendo”. Ma, dopo il primo lockdown, non poteva essere diversamente. Lo dimostra anche la presa di posizione di Confesercenti nazionale ha diramato sul proprio sito un comunicato durissimo, comunicato che […]

FIRENZE – Una situazione complessa. Sempre più complessa. Nella quale, è inutile nascondersi dietro a un dito, la situazione sanitaria e quella lavorativa si stanno “contrapponendo”. Ma, dopo il primo lockdown, non poteva essere diversamente. Lo dimostra anche la presa di posizione di Confesercenti nazionale ha diramato sul proprio sito un comunicato durissimo, comunicato che è stato postato sulla propria pagina Facebook dal presidente di Confesercenti Toscana, Nico Gronchi.

“Troviamo incomprensibile – si legge nella nota dell’associazione di categoria – la scelta di chiudere nel week end mercati e i negozi nei centri commerciali anche nelle zone verdi: i primi si svolgono principalmente all’aperto, mentre i secondi sono in un ambiente controllato dove è più facile far rispettare i protocolli di sicurezza ed evitare affollamenti. In questo modo si faranno saltare migliaia di attività e centinaia di migliaia di posti di lavoro”.

“Un provvedimento punitivo, – continua il comunicato – anche perché queste attività sono di fatto le uniche a subire limitazioni: lo stop alle medie e grandi strutture di vendita, pure previsto nelle versioni preliminari del testo, è infatti improvvisamente sparito questa notte. Se il problema è il rischio di assembramento, qualcuno ci deve spiegare perché altre attività di distribuzione commerciale al di fuori dei centri commerciali, anche quelle di grandissime dimensioni che registrano migliaia di clienti ogni giorno, sono considerate sicure, mentre i banchi extralimentari dei mercati all’aperto e i negozi dentro le gallerie sono, invece, ritenuti pericolosi. Si tratta di una grave distorsione della concorrenza, che non possiamo accettare. Sono disposizioni al di fuori di ogni logica, che vanno corrette al più presto. In caso contrario, ci troveremo costretti a ricorrere al Tar: così come è, il provvedimento assesterà un colpo insostenibile a queste imprese, che realizzano oltre il 50% del proprio fatturato proprio nelle giornate di sabato e di domenica. Lanciamo un appello anche ai Governatori delle Regioni, perché intervengano nei confronti del governo e con provvedimenti diretti per evitare questa grave ingiustizia”.

“Ricorreremo al Tar – ha scritto invece Gronchi fra le altre cose – e ci sono le condizioni, probabilmente, anche per ricorrere al Garante per la concorrenza. Si chiudono i negozi nelle gallerie commerciali e i mercati, si limitano i ristoranti e i bar, si invita la gente a non uscire distruggendo quello che resta del commercio. Nel frattempo le grandi catene e l’e-commerce ringraziano, sfruttano e distruggono il sistema economico delle piccole imprese con la connivenza, a volte inconsapevole, a volte no, di chi assume decisioni. L’Italia non è un paese normale”.

Sulla questione mercati si è espresso anche Luca Taddeini, presidente Anva Confesercenti Firenze: “Troviamo incomprensibile la scelta di chiudere nel week end mercati nelle zone verdi: si svolgono principalmente all’aperto, con protocolli di sicurezza per evitare affollamenti. In questo modo si penalizzano migliaia di attività e si mettono a rischio altrettanti posti di lavoro. Se fosse confermata la chiusura dei mercati nel weekend sarebbe un provvedimento punitivo, anche perché queste attività sono di fatto le uniche a subire limitazioni. Sono disposizioni al di fuori di ogni logica, che vanno corrette e precisate al più presto. In caso contrario, ci troveremo costretti a ricorrere al Tar: il provvedimento attuale, infatti, assesterà un colpo insostenibile a queste imprese, che realizzano oltre il 50% del proprio fatturato proprio nelle giornate di sabato. Lanciamo un appello ai sindaci e al presidente della Regione, perché intervengano nei confronti del governo e con provvedimenti diretti per evitare questa grave ingiustizia”.