Duplice omicidio: le indagini adesso si concentrano sul figlio. Che attualmente è in carcere in Svizzera

FIRENZE – Le indagini sul duplice omicidio e il relativo ritrovamento dei corpi, fatti a pezzi e ormai saponificati, in quattro valigie ritrovate nei pressi del carcere di Sollicciano, a ridosso della Fi-Pi-Li, adesso si concentrano sul figlio della coppia. Partiamo dai fatti. E i fatti dicono che dalla comparazione effettuata dalla Sezione impronte del […]

FIRENZE – Le indagini sul duplice omicidio e il relativo ritrovamento dei corpi, fatti a pezzi e ormai saponificati, in quattro valigie ritrovate nei pressi del carcere di Sollicciano, a ridosso della Fi-Pi-Li, adesso si concentrano sul figlio della coppia. Partiamo dai fatti. E i fatti dicono che dalla comparazione effettuata dalla Sezione impronte del Reparto investigazione scientifiche di Roma, tutti i punti rilevabili sull’impronta di un dito di una mano del cadavere di sesso maschile corrispondono alle impronte dattiloscopiche di Pasho Shpetim mentre manca ancora la conferma sul corpo femminile. 

Tre i figli della coppia, due donne, Dorina e Viktoria, e un uomo, Taualant. Ed è proprio sul figlio che si stanno concentrando gli investigatori: Taulant Pasho era stato in prigione, a Sollicciano, ed era uscito nel 2015, appena prima che si perdessero le tracce dei genitori. Intanto sono emersi nuovi dettagli sull’appartamento di Taulant, dal quale i vicini di casa lamentavano la provenienza di cattivi odori. Si tratta di una casa in via del Pantano, a Firenze, come riferito dai Carabinieri, che è stato domicilio dell’uomo fino al suo allontanamento nel novembre 2016, continuando nel periodo successivo a essere abitato dalla compagna.

La casa, con garage annesso, è stata oggetto fra il 2016 e il 2017 di diverse segnalazioni, da parte di alcuni condomini, di cattivi odori che venivano ricondotti alla presenza di alcuni cani non debitamente curati. Le lamentele furono presentate al Nucleo Provinciale Guardie Zoofile di Firenze, il quale, in seguito a diversi sopralluoghi (dal novembre 2016 al gennaio 2017), informò l’Autorità Giudiziaria evidenziando una situazione di scarsa igiene e non corretta cura degli animali domestici. Nel corso dei controlli, infatti, era stata rilevata la presenza di escrementi e urina non raccolti. Nel giugno 2016, inoltre, i Carabinieri trovarono all’interno del garage 6 chilogrammi di marijuana. Di conseguenza, Pasho Taulant fu arrestato per detenzione ai fini di spaccio dei sei chili di marijuana mentre non è mai stato rilevata alcuna traccia di cadaveri in decomposizione all’interno dell’appartamento o del garage. 

Nei giorni scorsi, gli inquirenti hanno fatto una serie di verifiche con l’Interpol, che hanno dato conferma della stato di detenzione di Pasho Taulant in un istituto penitenziario svizzero, nel Cantone di Aargau (Argovia) dal 16 ottobre 2020 per furto con scasso e violazione di domicilio. Oggi, quindi, la Procura della Repubblica di Firenze ha provveduto a far effettuare l’internazionalizzazione di un provvedimento di carcerazione definitivo a carico di Pasho Taulant (deve scontare 3 anni e 11 mesi circa di reclusione).