SIGNA – Più forti del Covid, che ne ha rallentato le operazioni di restauro e la sua ricollocazione in chiesa. E più forti dei tarli, che quel restauro stavano seriamente rischiando di comprometterlo. Oggi, invece, grazie a quello che è stato l’impegno del comitato “Un gesto d’amore”, il quadro della “Madonna col bambino in trono”, attribuito a Bernardo Daddi, ha fatto finalmente ritorno in quella che era la sua casa, la chiesa di San Pietro a Lecore. Un’occasione che ha permesso di riunire i componenti del comitato, guidato da Paolo Bambagioni, e che grazie a diverse iniziative (compresa un’asta organizzata on line durante i mesi oscuri, a causa del virus, del 2020) e ad alcuni contributi, ha raccolto i 16.500 euro necessari per il restauro dell’opera. Restauro che è stato accompagnato da una pubblicazione edita dal Masso delle Fate che ripercorre la storia del quadro ma racconta anche quello che è stato l’impegno del comitato.
A fare gli onori di casa il parroco di Sant’Angelo a Lecore e Lecore, don Andrea Coppini, mentre il lavoro di restauro è stato illustrato da colei che l’ha portato a termine, Silvia Bensi. “Con la giornata di oggi – ha detto Bambagioni – si chiude un cerchio, ovvero il frutto di un lavoro iniziato nel 2019 con la costituzione del comitato. Un lavoro che ha permesso all’opera di fare ritorno nella chiesa di Lecore ma che vuole essere anche un messaggio per le generazioni del futuro. Oltre a dimostrare, in modo evidente, che, in presenza di un “bisogno pubblico”, se un gruppo di cittadini animati da tanta buona volontà si attiva, a questo bisogno si possono dare delle risposte significative”.
Insieme a lui anche Gianni Vinattieri, membro del comitato e consigliere comunale nelle fila di Uniti per Signa: “Quella di cui parliamo oggi è un’iniziativa di solidarietà nata fra la gente e, non a caso, il comitato ha messo insieme persone di estrazioni politiche e sociali diverse. Con due aspetti a mio modo di vedere da mettere in risalto: l’importanza di impegnarsi per qualcosa che ha un respiro che guarda non solo al domani ma anche all’eternità, aspetto fondamentale in una comunità al pari di un marciapiedi o di una strada da risistemare. E, al tempo stesso, la certificazione del fatto che se i cittadini, in questo caso signesi, sono organizzati, queste imprese sono possibili”. A sottolineare l’importanza della Madonna col bambino in trono”, infine, le parole di don Coppini: “La devozione mariana non è fine a se stessa e quest’opera d’arte lo testimonia ulteriormente: dobbiamo andare a Lei per andare a Cristo che è il salvatore dell’umanità”.