E’ un calenzanese di 28 anni l’aggressore del volontario

CALENZANO – E’ un giovane calenzanese di 28 anni il conducente della moto, accusato di aver malmenato un volontario dell’associazione anziani, che la scorsa settimana stava svolgendo il servizio di supporto all’attraversamento della strada davanti alla scuola primaria di Settimello. “Ringrazio la Polizia municipale e in particolare l’agente che ha permesso l’individuazione del conducente – […]

CALENZANO – E’ un giovane calenzanese di 28 anni il conducente della moto, accusato di aver malmenato un volontario dell’associazione anziani, che la scorsa settimana stava svolgendo il servizio di supporto all’attraversamento della strada davanti alla scuola primaria di Settimello. “Ringrazio la Polizia municipale e in particolare l’agente che ha permesso l’individuazione del conducente – ha detto il sindaco Riccardo Prestini -. Questo conferma la grande attenzione posta dall’amministrazione nelle indagini su un evento ritenuto grave, a prescindere dagli effetti, in quanto testimonianza di comportamenti privi di senso civico e di rispetto altrui. Una gravità sentita da tutta la nostra comunità, proprio perché il volontario stava svolgendo un servizio importante, nell’interesse dei nostri più giovani concittadini. Un segnale importante per rafforzare il rispetto delle legalità e delle regole, anche e soprattutto per i più piccoli che hanno assistito alla scena”. Ieri il giovane è stato convocato dalla polizia municipale ed ha ammesso di essere lui alla guida della moto. Nei giorni scorsi erano già stati sentiti alcuni testimoni e nei prossimi giorni ne verranno convocati altri. Oggi al comando si presenterà il volontario dell’associazione anziani, che ha un referto per lesioni lievi.

“Voglio innanzitutto ringraziare l’agente che ha minuziosamente controllato le immagini delle telecamere di videosorveglianza – ha commentato la comandante della Polizia municipale Maria Pia Pelagatti -, permettendo così di individuare il proprietario della moto e di conseguenza anche il conducente. Avremmo preferito che fosse il senso di responsabilità civica a portarlo spontaneamente da noi, data anche l’attenzione mediatica e social che questo evento ha giustamente provocato. Ma purtroppo così non è stato”.

Il controllo dei singoli fotogrammi è stato decisivo, dato che le foto scattate dagli altri volontari non permettevano di leggere con chiarezza la targa. Sono comunque servite ad individuare il tipo di moto, che non è molto comune trattandosi di un mezzo modificato. Grazie a questa informazione è stato possibile leggere la targa dalle videocamere e risalire quindi al proprietario.