Eccedenze alimentari e contrasto alla povertà

FIRENZE – Anche nel triennio 2019-2021 la Regione investirà sul piano regionale di contrasto alla povertà, varato nel 2018, che prevede tra gli interventi, la redistribuzione delle eccedenze alimentari con la collaborazione di terzo settore e grande distribuzione. L’iniziativa viene inserita in un più ampio programma che prevede anche progetti per la diffusione di una […]

FIRENZE – Anche nel triennio 2019-2021 la Regione investirà sul piano regionale di contrasto alla povertà, varato nel 2018, che prevede tra gli interventi, la redistribuzione delle eccedenze alimentari con la collaborazione di terzo settore e grande distribuzione.

L’iniziativa viene inserita in un più ampio programma che prevede anche progetti per la diffusione di una corretta cultura della nutrizione, e per la formazione professionale a sostegno delle attività di recupero. Nella sua ultima seduta, infatti, la giunta regionale ha approvato, con una delibera proposta dell’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi, il programma triennale, lo schema di convenzione e la prenotazione di risorse per 150.000 euro per il triennio 2019-20121: 50.000 euro ogni anno.

La convenzione verrà sottoscritta tra Regione, enti del terzo settore (nel precedente triennio Associazione Banco Alimentare della Toscana onlus e Conferenza Episcopale – Caritas Toscana) e soggetti della grande distribuzione (nel precedente triennio Unicoop Firenze, Conad del Tirreno, Esselunga spa), con i quali la Regione ha realizzato nel triennio 2016-2018 il progetto “Spesa per tutti”. Ma il programma prevede anche l’attivazione e il rafforzamento delle reti e delle risorse territoriali per incrementare la redistribuzione dei prodotti alimentari; la promozione di stili di vita e specifici progetti formativi per diffondere una corretta cultura della nutrizione, una cultura alimentare consapevole e un modello di consumo critico che tenda al recupero delle risorse e alla riduzione degli sprechi; la diffusione degli Empori della solidarietà, già presenti in molte realtà toscane, per allontanarsi il più possibile dall’ottica dell’assistenzialismo e avvicinarsi sempre di più a risposte più ampie ai bisogni e alle esigenze, salvaguardando la dignità della persona.

In Italia le famiglie che versano in una condizione di povertà alimentare, sia quantitativa che qualitativa, sono 845.000. Anche se dall’inizio della crisi economica (2008) ad oggi, la situazione è andata migliorando: nel 2011 le famiglie in difficoltà per la spesa alimentare erano il 9%, sono scese al 6,5% nel 2016, e al 3,5% nel 2017.

In Toscana la situazione dal punto di vista della povertà alimentare è meno grave, non solo rispetto alla media nazionale, ma anche a confronto con le principali regioni del centro nord. Le famiglie in difficoltà per coprire la spesa alimentare in un anno si sono dimezzate: da 50.000 nel 2016 a 25.000 nel 2017. Va detto però che la riduzione della criticità più estrema della povertà alimentare non si è accompagnata ad un miglioramento sotto il profilo nutrizionale, e in termini assoluti la povertà alimentare di tipo qualitativo coinvolge 154.000 famiglie.

Nel 2016 e nel 2017 sono stati distribuiti in tutto il territorio toscano 8.100 pacchi alimentari l’anno ad altrettante famiglie in difficoltà. Nel 2018 c’è stato il raddoppio, e la distribuzione è stata di oltre 16.000 pacchi.